Il quotidiano inglese The Independent ha pubblicato un libro scritto dalla giornalista Lizzie Dearden, intitolato “Plotters: The UK Terrorists Who Failed“, nel quale vengono rivelati tutti gli episodi di minacce terroristiche e di possibili attacchi che potevano rivelarsi anche gravi, ma che fortunatamente poi sono stati sventati per vari motivi. In occasione del prossimo anniversario dell’attentato a Westminster a Londra, avvenuto il 22 marzo del 2017, il quotidiano ha pubblicato un’intervista che è stata inserita all’interno del libro, nella quale parla il capo del Metropolitan Police Service, la polizia metropolitana britannica, e precedentemente comandante dell’unità nazionale antiterrorismo.



Sir Mark Rowley, ufficiale delle forze dell’ordine, rivela che sono molte le lacune dei sistemi di sicurezza inglesi nell’individuare i possibili attentatori. Afferma: “Identificare i terroristi che potrebbero attaccare la Gran Bretagna attualmente è come trovare un ago in un pagliaio“, questo perché ci sarebbero gravi lacune anche legislative sulla possibilità di controllare persone che potrebbero da un istante all’altro agire. Infatti, secondo Rowley, si tratta per la maggior parte di cellule isolate, alle quali manca “la scintilla giusta per decidere di attaccare”.



Pericolo terrorismo UK, il capo della polizia avverte: “Sottovalutati ambienti estremisti”

Secondo l’ufficiale di polizia Sir Mark Rowley, ci sono molti episodi trai recenti episodi di cronaca che confermano il fatto che il sistema di intelligence britannico non riesce a fermare gli attentatori prima che questi possano attaccare. Questo perché la maggior parte dei terroristi agisce in ambienti di ideologie estremiste. Gli stessi ambiti che non vengono, a suo avviso, controllati e contrastati adeguatamente. “Bisogna guardare la storia personale dei potenziali attentatori, tutti loro hanno un passato da estremisti“. Trascurare tali elementi ha portato all’ondata di terrore che ha coinvolto varie città dal 2014 al 2018, da Londra a Manchester, e ha causato molte vittime.



Secondo Rowley il terrorismo, specialmente quello di matrice islamica ispirato dall’Isis, ha cambiato modalità di operare. “Adesso si tratta soprattutto di individui isolati che crescono con la propaganda di odio, ma che poi decidono di attaccare quando succede qualcosa nella loro vita privata“. Come è successo ad esempio al jihadista Khalid Masoud, autore dell’attacco di Londra. Altro problema sarebbe anche la facilità di azione con armi facili da trovare, come coltelli venduti nei supermercati o auto che vanno contro la folla. Questo, avverte l’ufficiale, senza un adeguato controllo potrebbe complicare ulteriormente la situazione e portare ad una nuova pericolosa ascesa del terrorismo islamico e di quello di estrema destra.