LA PROPOSTA DI MARCO CAPPATO SULL’EUTANASIA COME DIRITTO IN UE
Dopo aver di fatto “costretto” il Parlamento a dover costruire una prossima legge sull’eutanasia e il suicidio assistito, l’ex leader dei Radicali Marco Cappato intende allargare il raggio di azione per portare il tema del “diritto alla morte” anche in Europa. Lo ha spiegato il tesoriere e ideatore dell’Associazione Luca Coscioni in una lunga intervista a “Libero Quotidiano” ripercorrendo le varie tappe che dal febbraio 2017 – con l’accompagnamento all’eutanasia in Svizzera di Fabiano Antoniani-Dj Fabo – lo hanno portato a formulare il nuovo pacchetto di proposte “Eumans” al Parlamento Europeo. Cappato è il co-presidente del Movimento paneuropeo “Eumans” con il quale intende portare le battaglie sui diritti civili come eutanasia, aborto, democrazia etc. sul fronte europeo: «le persone che ho aiutato (con l’eutanasia, ndr) mi hanno fatto capire davvero che il morire fa parte della vita».
Cappato non perde l’occasione di bacchettare il Parlamento italiano per essere ancora “in ritardo” rispetto alle indicazioni della Corte Costituzionale dopo la sentenza proprio sul caso Dj Fabo: «l’81% delle persone» – cita l’ultimo sondaggio del “Gazzettino” a riguardo – «è favorevole all’eutanasia, senza troppe differenze tra gli elettori di destra o tra i cattolici, testimoniando così un’adesione trasversale; ed è forse questa la causa del disinteresse dei partiti, considerato che questa trasversalità non porta o non sposta voti all’interno dell’uno o dell’altro campo». Marco Cappato se la prende con i vertici del Centrodestra come con quelli della sinistra, «inerte che in questi anni di governo non ha mai nemmeno portato in commissione la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare che nell’ormai lontano 2013 l’associazione Coscioni depositò sottoscritta da 130mila persone». Con “Eumans”, insieme ad altre organizzazioni europee, annuncia così l’ex Radicale, «stiamo promuovendo un’ampia mobilitazione su un vero e proprio piano di governo europeo, sia in tema di diritti civili e sociali che di crisi climatica e riforma della democrazia. Il pacchetto include anche l’idea di includere l’eutanasia – pienamente legale in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna – nella Carta dei diritti fondamentali della Ue».
EUTANASIA, ABORTO SICURO, DEMOCRAZIA DIGITALE: COS’È IL PACCHETTO “EUMANS” DI CAPPATO
Secondo Cappato il fatto che sempre più gente in Italia quanto in Europa sia più incline ad accettare la possibilità di un “diritto alla morte” – da aggiungere al non sempre rispettato diritto alla vita – origina da un’osservazione secondo lui molto semplice (ma che forse andrebbe discussa molto più approfonditamente andando oltre le consuete “barriere” ideologiche dei pro/contro, ndr): «il vissuto delle persone. Cosa che spesso i politici non colgono, anche in relazione ad altri temi. L’orientamento favorevole all’eutanasia è dettato principalmente dal fatto ordinario che quasi tutti han- no avuto in famiglia un parente o un amico affetto da malattia irreversibile e propenso a mettere fine a sofferenze insopportabili nel proprio letto e con il conforto dei propri cari. Oggi l’alternativa è fra andare in Svizzera, mettendo peraltro a repentaglio la fedina penale dell’accompagnatore, oppure rifiutare le cure comprese idratazione e alimentazione e attendere la morte in tempi non programmabili e incerti, dettati dai diversi tipi di patologia. La procedura ammessa dalla legislazione svizzera consente invece al paziente, attraverso l’assunzione di pentobarbital, di assopirsi e morire in pochi minuti, senza discriminazione tra malati».
Il leader dell’Associazione Coscioni racconta poi che con la morte avvenuta di Federico Carboni (“Mario”) si è avuto in Italia il primo “accesso al suicidio assistito legale” ma per farlo, «ha dovuto lottare per due anni con il boicottaggio della Regione Marche prima di poter esercitare il suo diritto a interrompere la tortura alla quale era sottoposto contro la sua volontà. Restano comunque esclusi da tale procedura i pazienti che non sono attaccati a una macchina, come i malati terminali di cancro». Ma Marco Cappato non vuole fermarsi al “solo” suicidio assistito, vuole giungere alla piena possibilità di eutanasia intesa come «intervento attivo da parte del medico nella somministrazione del farmaco letale»; sempre a “Libero” racconta come vorrebbe far sì che i pazienti completamente immobilizzati possano accedere alla “dolce morte” in quanto «non sono in grado di assumere direttamente il farmaco e restano così ancor più discriminati. Fabo, ad esempio, poteva muovere solo la bocca. È così che a grande fatica è riuscito letteralmente a mordere il pulsante che ha dato il via all’assunzione per ve- na del farmaco. Esistono pazienti che non muovono nemmeno un muscolo, alcuni solo gli occhi; non vedo perché negare a queste persone il diritto a che sia il medico a somministrare il medicinale su loro richiesta». Da ultimo, Cappato annuncia che il pacchetto studiato da “Eumans” pronto ad essere presentato in Unione Europea comprende, oltre all’eutanasia, anche il diritto all’aborto sicuro e la democrazia digitale (il voto online, ma non solo): «Non escludo che le proposte possano divenire il programma di una lista elettorale a livello non solo europeo ma anche nazionale».