Recentemente la follia woke è arrivata a colpire anche la celebre Cappella Sistina, capolavoro del nostro Michelangelo Buonarroti che raffigura la creazione, il peccato originale e la Redenzione. A puntare il dito contro il pittore e scultore simbolo del Rinascimento italiano e stata la sociologa e scrittrice Robin DiAngelo, famosa per il libro (guarda caso sul razzismo) ‘Fragilità bianca’, durante un intervento nel podcast Not Your Ordinary Parts, che ha fatto immediatamente il giro d’America e di tutto il mondo.



Secondo la sociologa, infatti, la famosissima serie di affreschi della Cappella Sistina firmati dal pennello di Michelangelo sarebbero chiaramente razzisti, oltre che specchio di suprematismo bianco e patriarcato. Concentrandosi sulla Creazione di Adamo, infatti, l’autrice ha sottolineato, peraltro sbagliandosi sui soggetti raffigurati, che “Dio crea l’uomo. Dio è in una nuvola, attorniato da tutti questi angeli, si protende e tocca David, o qualcosa del genere. E Dio è bianco, David è bianco e gli angeli sono bianchi“: Ed è proprio questo dettaglio della Cappella Sistina che renderebbe l’affresco razzista, perché è “la perfetta combinazione tra suprematismo bianco e patriarcato”. Non si sarebbe, tuttavia, fermata qui, perché DiAngelo ha anche ricordato come questa tendenza sia comune e diffusa, suggerendo che la cultura cattolica considera i bianchi “ideale umano” raffigurando come tali tutte le rappresentazioni artistiche dei santi.



Salvini: “Cappella Sistina razzista? Follia”

Come si diceva, ovviamente l’intervento della sociologa in cui definisce razzista la Cappella Sistina ha fatto immediatamente il giro del mondo, raccogliendo tantissime critiche. Il New York Post, per esempio, sottolinea che alla studiosa forse “non è venuto in mente che Michelangelo, essendo un artista italiano del XVI secolo, avrebbe potuto non nutrire alcuna animosità razziale mentre dipingeva Dio e il ‘David’”. Rapido anche l’intervento del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che con un post su Instagram sulla Cappella Sistina razzista definisce “follia” la posizione della studiosa. Il controverso Giuseppe Cruciani, invece, durante il suo La Zanzara, ha definito la posizione della DiAngelo “lavaggio del cervello” con il quale “le cose del passato vengono cancellate”.