Una carabiniera suicida a Firenze e un giornalista indagato per le ipotesi di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio a seguito di un articolo sul caso pubblicato il 17 maggio scorso sul Corriere Fiorentino. È quanto accade al cronista Simone Innocenti, sottoposto a perquisizione domiciliare e in redazione perché “sospettato” di aver diffuso atti secretati e di aver agito “in concorso con un pubblico ufficiale ancora non identificato“, riporta lo stesso quotidiano in relazione alle accuse formulate dalla Procura del capoluogo toscano.



Simone Innocenti sarebbe stato perquisito per 8 ore in casa e nella sede del giornale per cui lavora. Secondo quanto emerso dal decreto firmato dal procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, e dal pm Lucia D’Alessandro, “il tenore della pubblicazione puntuale fa ritenere che il giornalista si sia procurato gli atti grazie al favore di pubblici ufficiali infedeli“. La vicenda che vede coinvolto il lavoro di Innocenti riguarda la morte di un’allieva dei Carabinieri che si sarebbe tolta la vita nell’aprile scorso. Per i magistrati, nel pezzo intitolato “Le ultime ore della carabiniera suicida. Ecco tutte le testimonianze dell’inchiesta” sarebbero state rivelate “non solo in forma riassuntiva, ma in un passaggio anche utilizzando le virgolette, notizie destinate a rimanere segrete” per scongiurare, prevista la Procura, il potenziale inquinamento delle indagini. La condotta del cronista, stando all’accusa, avrebbe portato alla violazione del segreto istruttorio e del diritto della famiglia alla riservatezza.



Carabiniera suicida a Firenze, la replica dell’Odg sul caso del giornalista indagato

“Garantire il diritto di cronaca e la tutela delle fonti” sempre, soprattutto in una materia complessa e delicata come quella della trattazione di casi di nera e giudiziaria: è così che inizia la replica dell’Ordine dei giornalisti, attraverso una nota del presidente nazionale dell’Odg, Carlo Bartoli, alla notizia di quanto accaduto al collega Simone Innocenti sottoposto a perquisizione e indagato per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.

Questo il suo commento in merito al lavoro giornalistico svolto sul dramma della carabiniera suicida a Firenze pochi mesi fa: “Trovo inaccettabile che si perquisisca un giornalista, la sua casa e una redazione per una non meglio specificata fuga di notizie. Il cronista del Corriere Fiorentino, Simone Innocenti, cui va la nostra solidarietà, ha svolto il suo mestiere riportando un fatto di interesse pubblico ottenuto da fonte verificata. Non si comprende quindi l’accusa di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio che non può certo riguardare il giornalista che esercita il diritto di cronaca e agisce in base alla tutela del segreto professionale sancito dalla legge italiana e dal diritto europeo“.