Un carabiniere ha salvato la vita di un bimbo di un anno d’età a Roma, in piazza Sant’Egidio (Trastevere). La notizia  stata battuta dalle agenzie di stampa nazionali e si colloca cronologicamente nella serata di martedì 5 luglio 2022, quando il piccolo, figlio di una coppia di turisti originari della Svezia, ha improvvisamente iniziato a non respirare, finendo per perdere i sensi. A quel punto, in preda alla paura, i genitori del bambino hanno iniziato a chiedere aiuto e a gridare, riuscendo così a catturare l’attenzione di una pattuglia di carabinieri della stazione Roma Trastevere.



L’arrivo dei militari è stato a dir poco provvidenziale, in quanto a salvare il piccolo è stata proprio la prontezza e la preparazione di un carabiniere in particolare: quando si è reso conto della situazione e ha compreso che il bimbo, disteso a terra, non stava respirando, probabilmente per effetto di un’occlusione delle vie respiratorie, ha messo prontamente in atto la manovra di Heimlich pediatrica, consentendo al minore di riprendere conoscenza. Dopodiché, è stato allertato immediatamente il personale medico del 118, che l’ha trasferito al pronto soccorso dell’ospedale “Bambino Gesù”, da cui in seguito è stato dimesso, consentendogli così di fare ritorno con mamma e papà nella loro Svezia.



CARABINIERE SALVA BIMBO CON MANOVRA DI HEIMLICH: COS’È?

Come spiega sul proprio portale telematico l’Istituto Superiore di Sanità, la manovra di Heimlich con cui il carabiniere ha salvato il bimbo svedese consiste nel comprimere il diaframma, spingendolo verso l’alto, in modo da causare un colpo di tosse e la conseguente espulsione del corpo estraneo. Ciò si ottiene alternando 5 colpi alla schiena tra le scapole impressi con il palmo della mano, precisamente con la parte che si trova alla base del pollice, denominata eminenza tenar, con 5 spinte sul diaframma.

L’ISS spiega anche che “è possibile attuare la manovra anche su se stessi, mettendo una mano chiusa a pugno contro il proprio addome mentre l’altra l’afferra e la spinge verso l’alto con una serie di spinte finché non si liberano le vie aeree. In alternativa, è possibile appoggiarsi con la parte alta dell’addome contro un oggetto fisso (per esempio una spalliera di un divano o di una sedia) spingendo ripetutamente col proprio corpo verso il basso”.