Lucio Caracciolo, analista geopolitico, nonché fondatore e direttore della rivista Limes, ha pubblicato un intervento sul quotidiano La Stampa, parlando ancora una volta della guerra in Ucraina e degli attuali sconvolgimenti che stanno interessando i rapporti tra le potenze, USA, Russia e Cina sopra a tutte le altre. Partendo dalla guerra, infatti, spiega che c’è una precisa motivazione ad averla mossa, “perché [la Russia] si sente alle corde e deve dimostrare a se stessa, all’America e alla Cina di meritare il rango di grande potenza“.
Contestualmente, spiega Caracciolo, “la Cina si dipinge in recupero dopo il secolo delle umiliazioni e fissa nel 2049 il limite entro il quale ristabilirsi potenza superiore”. Infine, seppure “l’America resta il Numero Uno” sente la pressione “del timore di perdere la premessa del suo impero: la sovraordinazione sul resto del mondo“. Circostanza, quest’ultima, dimostrata anche dal fatto che “le élite washingtoniane più disinibite, diffondono il messaggio che l’ennesima ‘guerra per finire tutte le guerre’ sarà presto contro la Cina. Questione”, spiega Caracciolo, “di quando e come, non di se”.
Caracciolo: “Dopo l’Ucraina, per gli USA si aprirà la partita contro la Cina”
La vittoria per gli USA, spiega ancora Caracciolo nel suo intervento, “è se stronchiamo insieme le ambizioni di Cina e Russia. L’America è sicura solo quando in Eurasia sono abolite le condizioni che vi consentirebbero l’affermazione di una superpotenza o di una coalizione di potenze nemiche capaci di imporre un ordine mondiale antiamericano”. Una missione sicuramente fondamentale per gli USA, per sancire quello che la Russia sta cercando di fare con la forza, ovvero confermarsi superpotenza.
Al fine di raggiungere il suo obiettivo, però, gli USA, sostiene ancora Caracciolo, “occorre circondare l’Heartland eurasiatico con una catena di soci fedeli a Washington ancorati lungo il Rimland in modo da controllarne gli stretti, quindi le massime vie d’acqua commerciali e militari”. Come fare? Semplice, “passare all’offensiva. Ripristinare la credibilità degli Stati Uniti presso i propri alleati e contro i nemici”. Secondo l’analista Caracciolo, dunque, il piano degli USA si articolerà in due fasi distinte: “prima vincere la semifinale in Ucraina per mettere la Russia fuori gioco. Spezzare così qualsiasi intesa Mosca-Teheran e riconsolidare il Medio Oriente già filoamericano” per poi “concentrarsi sull’Indo-Pacifico, dove si giocherà la finalissima contro la Cina“.