Caracciolo: “Taiwan è importante perché…”
Lucio Caracciolo, giornalista ed esperto di geopolitica, sulle pagine di Repubblica ha fatto il punto sui cambiamenti di un anno complicato per i movimenti all’interno dello scacchiere mondiale. La guerra in Ucraina, ma non solo: il mondo ha dovuto fare i conti anche con lo scontro tra Cina e Taiwan, le rivolte in Iran e molto altro. Parlando delle tensioni tra Usa e Cina, l’esperto ha spiegato che “Il punto più basso si è toccato al momento della visita della speaker del Congresso Nancy Pelosi a Taiwan. La guerra ha portato un riavvicinamento. Per i russi la partita ucraina sembra questione di vita o di morte, per i cinesi no. Anzi per Pechino Kiev era un partner cruciale sia come fornitore di cereali che come passaggio fondamentale per la Via della seta”.
Riguardo proprio il territorio sul quale la Cina ha mire espansionistiche, il giornalista ha affermato: “Taiwan è importante perché i cinesi la considerano propria e gli americani han deciso che non dovrà esserlo mai perché si trova tra Mar cinese meridionale e orientale, tra Cina, Giappone e Filippine, l’area asiatica dove gli americani hanno più soldati proprio per bloccare la proiezione cinese verso gli oceani. Se Pechino controllasse gli stretti dove passano rotte commerciali diverrebbe egemone”.
Caracciolo: “La crisi franco-italiana va sanata”
Particolare attenzione, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno che sta per concludersi, le potenze mondiali e l’opinione pubblica l’hanno rivolta all’Iran, dove è in corso “Una crisi profonda con radici antiche. Il problema, come insegnava Mao, è che il potere nasce dalla canna del fucile e quello ce l’hanno i pasdaran, che non hanno intenzione di cederlo. Dall’altra parte ci sono donne coraggiose, una popolazione giovane, contro un potere soffocante e stupido che confidano di poter portare al suicidio”, ha spiegato Caracciolo.
Anche lo scontro tra Kosovo e Serbia sembra preoccupare l’Europa: “La verità è che le guerre jugoslave non sono mai davvero finite. Furono sedate grazie all’intervento americano ma il Kosovo reso indipendente con l’omonima guerra in realtà controlla solo l’85 per cento del territorio che Pristina ritiene suo. E il rischio di guerra guerreggiata c’è”. Dal nuovo anno, secondo Caracciolo, c’è da aspettarsi “Una tensione molto forte tra noi, Germania e Paesi nordici quando ci sarà da ridiscutere il Patto di stabilità. Per questo la crisi franco-italiana va sanata rapidamente altrimenti finiremo male tutti e due. Non dimentichiamo che la nostra crescita post Covid è dovuta alla sospensione del patto di stabilità che per noi è più un Patto di instabilità e decrescita, basta vedere gli ultimi vent’ anni. E poi spero che sia l’anno della sospensione, non della fine, della guerra in Ucraina. Kiev deve respirare ma anche Mosca, che ha già perso 100 mila uomini. Comunque finisca ci sarà sempre un confine comune”.