Scherzetto o dolcetto, è l’innocente frase che tutti i bambini pronunciano il giorno di Halloween quando vanno a bussare a casa dei vicini. In questo caso il dolcetto è qualcosa di mortalmente pericoloso, l’ennesimo modo con cui gli spacciatori di droga inventano continuamente nuovi metodi per spacciare la droga a ragazzini che ci cascano. O lo fanno volontariamente, convinti che si tratti di un divertimento poco meno pericoloso di uno spinello. Invece la carica di cannabis contenuta in questi dolcetti, che si possono comprare online per poco meno di una sterlina, sarebbe 50 volte più forte di quella contenuta in uno spinello. Succede in Inghilterra dove le confezioni di Medicate Nerd Robe Bites sembrano essere confezionate per bambini, tipici contenitori di caramelle e dolcetti, in realtà hanno livelli pericolosi di THC chimico psicoattivo. Alla Saint Union Catholic School di Highgate nel nord di Londra, una scuola cattolica, le ambulanze si sono devote precipitare dopo che numerosi ragazzini di età compresa  tra i 13 e i 14 ani si sono sentiti mali, mostrando sintomi di nausea, iperattività, battito cardiaco elevato e allucinazioni.



IL DOLCETTO PIENODI CANNABIS

Altri sono svenuti e all’ora di pranzo hanno avuto conati di nausea. Sui pacchetti c’è scritto di tenere il contenuto lontano dai bambini, nonostante la confezione sia fatta appositamente per attirarli e avverte di contenere una formula super potente, 600 mg di THC con un tempo di attivazione di 60 minuti prima di fare effetto, riporta il Daily Mail. Vengono spacciati online ai giovani da spacciatori adolescenti come una nuova tendenza commestibile in cui la droga è mascherata da dolciumi. La polizia ne era già al corrente la scorsa estate quando durante un raid erano state confiscate diverse confezioni insieme a contanti, telefoni cellulari, droghe e armi. E’ scattato l’avvertimento ai genitori, di controllare attentamente i dolciumi che i figli acquistano perché, come successo nella scuola di Londra, potrebbero trovarsi anche questi. In un messaggio inviato ai genitori subito dopo l’incidente, la scuola si è precipitata ad assicurare ai genitori che la malattia non era un’epidemia di Covid.

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