Mistero attorno ad un quadro battuto all’asta per 1.500 poi scoperto essere (forse) un Caravaggio, e quindi ritirato. Una notizia che ha fatto il giro del mondo in breve tempo e che è stata ripresa anche dal Corriere della Sera, che ne svela i particolari. Il lotto 229 dell’asta numero 409 della Casa Ansorena doveva essere battuto ieri sera alle ore 18:00, ma in seguito è sparito. «Il lotto è stato ritirato – la versione ufficiale fornita dalla casa d’asta madrilena – perché dobbiamo fare verifiche e studiare più approfonditamente il pezzo. I proprietari avevano dei dubbi». Nel dettaglio il lotto riguardava un quadro, olio su tela di 11 per 86 centimetri, dal titolo «La Coronacìon de espinas», attribuito al circolo di José de Ribera (secolo XVII), artista è noto come lo Spagnoletto e pittore seguace del Caravaggio.
A sottolineare la possibilità che si tratti realmente di un Caravaggio è il critico d’arte Vittorio Sgarbi: «Io la vedo – dice al Corriere – capisco che l’opera è di Caravaggio e penso, con l’aiuto di un finanziatore, di portarlo in Italia. L’altro ieri di Pinto (artista e docente che ha suggerito il quadro a Sgarbi ndr) mi chiama per avvertirmi che l’antiquario è a Madrid e io gli rispondo che lo acquisterò in asta. Ieri mattina mi manda un altro messaggio informandomi che il quadro è stato ritirato, forse per eccesso di offerte».
IL MISTERO DEL CARAVAGGIO: SGARBI DICE SI’, PER NICOLA SPINOSA E’ SOLO UN CARAVEGGESCO
La base d’asta di 1.500 euro ovviamente non è veritiera per un Caravaggio: «Il prezzo – afferma Sgarbi – potrebbe essere 100-150 milioni se lo vendi a un privato tipo Thyssen e 40-50 se lo vendi al Prado». Secondo Sgarbi si tratterebbe dell’Ecce homo, dipinto attribuito a Caravaggio al momento custodito a Genova: «Per me, è invece questo – dice il critico – qui l’impronta di Caravaggio si vede dallo sguardo brutale dell’uomo a sinistra e dalla mano che trattiene il panneggio rosso della stola: questo motivo è la firma indiscutibile del Merisi». C’è chi però la pensa diversamente, come ad esempio Nicola Spinosa, grande studioso di pittura napoletana del seicento: «Non è Caravaggio; si pensa che lo possa essere perché la figura in primo piano replica l’Ecce homo del Museo di Prato attribuito a Caravaggio da Mina Gregori e di cui esiste una copia. Secondo me il quadro è di un caravaggesco di alta qualità, più che Ribera. Non si possono fare nomi di questa importanza; se fosse di Ribera la sua quotazione partirebbe da 200 mila euro».