Domani, mercoledì 6 aprile, sarà tempo del Carbonara Day 2022, giornata dedicata – come suggerisce il nome – alla celebrazione del piatto simbolo della cucina di Roma e, più in generale di quella italiana. Come festeggiarlo al meglio? La risposta è scontata: cucinando un bel piatto di carbonara, gustandolo e postandone la foto sui social media con gli hashtag #Carbonara e #CarbonaraDay. L’iniziativa è stata creata nel 2017 dai pastai di Unione Italiana Food e nell’arco temporale di appena sei anni ha raggiunto una potenziale platea di 1,7 miliardi di persone.



Secondo uno studio a cura dell’Unione Italiana Food all’Istituto Piepoli e pubblicato sulle colonne di “Roma Today”, “9 italiani su 10 (95%) mangiano la carbonara in compagnia, prevalentemente in famiglia. Inoltre, 8 italiani su 10 la carbonara in particolare è una questione di cuore: il 62% la condivide con la famiglia, il 20% con il partner. Solo il 13%, con punte tra i maschi under 35, la degusta con gli amici”. Inoltre, i commensali preferiti dagli italiani sono “Carlo Verdone, con il 25% delle preferenze, soprattutto tra gli over 35, e Sergio Mattarella (14%, con prevalenza degli over 54 anni)”.



CARBONARA DAY 2022: PANCETTA O GUANCIALE? E LA PANNA?

In vista del Carbonara Day 2022, rispolveriamo uno dei dubbi della nostra cucina: per la carbonara perfetta serve la pancetta o il guanciale. La risposta giunge da “Il Messaggero”, che scrive: “Ad onore del vero, nelle prime edizioni la carbonara veniva preparata usando sempre e solo la pancetta fino a quando, a metà degli anni ’60, per merito di Luigi Carnacina e Luigi Veronelli, viene usato come migliore alternativa il guanciale. Scelta la loro che viene anche statuita ne ‘La Grande Cucina’”.

Che dire, poi, del contestato utilizzo della panna? “I due mostri sacri della cucina di cui sopra ne contemplano ‘qualche cucchiaiata, di quella freschissima e molto cremosa’. Panna e carbonara di cui si fece portavoce anche l’illustre Renato Rascel il quale, da romano DOC quale era, si riteneva portatore della tradizione capitolina e quindi aggiungeva anche un po’ di panna”. L’uso della panna “affonda le radici nel periodo storico in cui nasce la carbonara, ovvero nel secondo Dopoguerra, quando le uova usate erano spesso in polvere (erano quelle delle razioni americane) e così vi era la necessità di una parte liquida e grassa per dare la giusta consistenza”.