Quasi 31mila innocenti in carcere dal 1991 al 2022
In carcere, purtroppo, non ci finiscono sempre, solo ed esclusivamente i colpevoli, ma anzi i casi di malagiustizia che hanno portato a condanne sbagliate sono stati, negli anni, tantissimi, sicuramente troppi. A dare un disegno di questa impietosa situazione, che costringe degli innocenti a passare il loro tempo all’interno di quattro mura per reati che non hanno commesso, c’è il portale online errorigiudiziari.com, che tiene conto di tutte le condanne errate, o almeno di quelle di quelle che vengono, fortunatamente, sovvertite.
Il quadro che esce dalle condanne sbagliate che costringono gli innocenti in carcere in Italia è veramente impietoso. Non per ridurre tutto in numeri, perché in fin dei conti si tratta sempre di persone, spesso dimenticate, come il pastore Beniamino Zuncheddu, recentemente assolto dopo 33 lunghissimi anni per l’accusa di essere il responsabile della Strage dei Sinni, ma il portale riporta, dal 1991 al 2022, 30.778 condanne sbagliate, ed altettanti innocenti finiti in carcere per periodi più o meno lunghi. A semplice titolo di paragone, attualmente nelle carceri italiane si trovano complessivamente 56.700 persone, poco meno del doppio degli errori giudiziari. Tuttavia, va sottolineato che il paragone è solo esemplificativo, perché non c’è un effettivo registro di quante persone sono state condannate complessivamente dal 1991 ad oggi (anche se l’associazione Antigone riporta che, per esempio, nel 2008 vi furono 92mila condanne carcerarie, mentre nel 2015 furono 45mila, a fronte 146mila e 100mila condanne complessive).
Il costo delle condanne sbagliate
Insomma, in Italia sono finiti in carcere, a causa di una condanna sbagliata, quasi 31mila persone dal 1991 ad oggi. Numero, questo, pari a circa 961 casi all’anno, 80 al mese e 2,6 al giorno. Quasi tre cercere al giorno. E ad aggravare ulteriormente queste stime (perché sicuramente moltissimi innocenti sono ancora incarcerati senza che nessuno gli dia voce), c’è la spesa complessivamente sostenuta dallo Stato.
Una condanna sbagliata, infatti, presuppone indennizzi e risarcimenti per gli innocenti finiti in carcere, variabili in base a quanti giorni effettivamente si sono trascorsi in regime di detenzione. Allo stato, riporta ancora il portale sugli errori giudiziari, quelle quasi 31mila vita rovinate (talvolta indelebilmente) sono costate, sempre dal 1991, in totale 932,93 milioni di euro, pari a circa 29 milioni l’anno.