Sta facendo discutere il disegno di legge proposto dal Movimento Cinque Stelle per modificare la legge Merlin e per punire i clienti delle prostitute. Ne dà notizia sulle sue colonne “Il Giornale”, che spiega come il ddl abbia come prima firmataria Alessandra Maiorino e abbia anche incassato il sostegno della presidente del gruppo misto Loredana De Petris di LeU. Attualmente chi viene colto “in flagrante” riceve già una multa che va dai 1500 ai 5mila euro, ma i grillini propongono per chi è recidivo anche di “comminare una pena che va dai 6 mesi ai 3 anni di carcere per contrastare la tratta delle schiave del s*sso”.



L’intenzione è quella di fare sì che l’Italia tragga spunto dai modelli svedese e francese: “Chi alimenta la domanda di prestazioni s*ssuali a pagamento – si legge nel ddl – rientra nel rapporto sinallagmatico partecipando a pieno titolo allo sfruttamento e alla lesione della dignità della persona. Il cliente è di conseguenza “l’ultimo anello di una catena di sopraffazione che inizia con i trafficanti di persone o con le condizioni di vulnerabilità economica, sociale o personale della persona prostituita, prosegue con i suoi sfruttatori e termina con l’acquirente delle prestazioni sessuali”.



DDL PROSTITUTE: LA REAZIONE ALLA PROPOSTA DEL M5S

Naturalmente, la misura anti-prostitute ideata dal Movimento Cinque Stelle ha attirato l’attenzione mediatica e non su di sé e in tal senso va segnalata la riflessione pubblicata sulle colonne di “Libero” dal giornalista Alessandro Gonzato.

Queste le sue parole: “Scusate… 3 anni di reclusione per chi va a m*gnotte? A noi sembra una gigantesca esagerazione intrisa di finto moralismo. E infine, un altro discorso: le carceri traboccano, non c’è giorno senza problemi di sovraffollamento, periodicamente s’è parlato di indulti proprio per rimediare a una situazione in molti casi caotica, e ora dovremmo riempire le celle addirittura per 36 mesi con chi è stato beccato a contrattare una mezzoretta di s*sso a pagamento?”.