Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano: 50 detenuti si barricano nel cortile

Sono state tre ore ad altissima tensione quelle vissute nel pomeriggio di oggi – mercoledì 29 maggio 2024 – all’interno del Carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, protagonista di un’ampia rivolta che ha costretto anche all’intervento di diverse pattuglie cittadine per evitare una scenario simile allo scorso Natale, quando 7 detenuti riuscirono a ‘conquistarsi’ (fortunatamente per poche ore) la libertà evadendo dalla struttura. La rivolta di oggi, peraltro, arriva in un momento in cui il carcere Beccaria di Milano non se la passa benissimo, investito dal caso abusi che ha portato alla sospensione di 21 agenti e ad un aggressione avvenuta solamente ieri (riferiscono fonti sindacali citate dal Sole 24 Ore) da parte di un detenuto “psichiatrico” che avrebbe strangolato un agente.



Secondo le ricostruzioni fatte nelle ultime ore, le tensioni sono esplose attorno alle ore 15:30 quando una cinquantina di ragazzi – non abbiamo dettagli specifici sulle età – si sarebbero barricati nel cortile della struttura, impedendone l’accesso alla Penitenziale e rifiutandosi di rientrare in cella. Maggiori dettagli, poi, sono stati dati un secondo momento dal cappellano del carcere Beccaria di Milano – don Gino Rigoldi – che indica come oggetto della rivolta “una visita con i cani antidroga“.



I sindacati accusano il Governo: “Il Beccaria di Milano è fuori controllo, servono interventi”

Gli agenti – riferiscono diversi media – in un normale controllo antidroga dentro al carcere Beccaria sono risaliti ad un giovane che era riuscito ad introdurre alcune dosi dentro alle sbarre, ma una volta condotto in isolamento i suoi compagni avrebbero provato a ‘salvarlo’ dando il via alla rivolta. Nonostante la tensione, la paura e qualche timido tentativo di evasione – prontamente sventato dalle pattuglie attorno alle mura del carcere – dopo alcune ore la situazione nel Beccaria è tornata alla norma, senza feriti o danni, con la rivolta sedata e i giovani rivoltosi (spiega ancora don Rigoldi) che saranno “trasferiti” in altri penitenziari.



Immediata la reazione di tutti i sindacati penitenziari, tra Donate Capace – segretario del Sappe – che ricorda le “quotidiane denunce” sullo stato di un penitenziario che “è sempre ad alta tensione” e dove la “Polizia penitenziaria” è soggetta a “quotidiane aggressioni”; e Aldo Di Giacono (Spp) che punta il dito contro “il governo e il Dap [che] non sono in grado di gestire la situazione”. Dello stesso avviso anche l’assessora alle Politiche giovanili del comune di Milano, Martina Riva, che ha posto l’accento sul fatto che “la situazione al carcere Beccaria è fuori controllo” per chiedere un “immediato” intervento da parte del governo soprattutto per “l’endemica carenza di personale”.