Don Gino Rigoldi, cappellano storico del “Beccaria” e anima di “Comunità Nuova”, ha commentato il fenomeno delle carceri minorili piene sulle colonne del “Corriere della Sera” in edicola oggi, mercoledì 14 settembre 2022. In particolare, il religioso ha dichiarato che, nonostante per la prima volta in cinquant’anni non vi sia neanche un posto libero nei penitenziari per i minori in tutta Italia, non bisogna costruire nuove strutture o edificare comunità ministeriali per i ragazzi in aggravamento: “Serve essere un po’ geniali, farsi venire delle idee”, ha asserito don Gino.



Innanzitutto, “si potrebbero inventare dei luoghi di interregno che somigliano a comunità contenitive e che oggi non ci sono. Quando un giovane viene arrestato, ora viene rimandato a casa in attesa della decisione del giudice, se non spedito nei centri di prima accoglienza di carceri lontane. Né una soluzione né l’altra è adatta. Il domicilio non è abbastanza contenitivo, tiene i minori connessi con il loro mondo. Il carcere per contro li inserisce subito in una realtà punitiva e non di relazione. I ragazzi devono essere blindati per un breve periodo, fatti riflettere su ciò che hanno fatto. Devono capire che le persone che hanno rapinato hanno diritto alla proprietà, alla dignità, alla sicurezza. Il delirio di onnipotenza adolescenziale va arginato con forza. Con loro devono esserci adulti capaci di entrare in relazione”.



DON GINO RIGOLDI: “BASTA CARCERI MINORILI, DIAMO PROSPETTIVE DI CARRIERA AI GIOVANI”

Secondo don Gino Rigoldi, che ha espresso le proprie proposte ancora attraverso il “Corriere della Sera”, al posto della realizzazione di carceri minorili occorre rompere il ghiaccio, fare proposte concrete rivolte ai giovani, “come l’esame della patente o il corso di inglese per andare lavorare daAmazon.

Serve anche formare degli adulti che sappiano stare con i ragazzi ed entrare in contatto con loro. Don Rigoldi ha rivelato: “Stiamo organizzando corsi aperti a tutti, li presenteremo a Palazzo Reale. Alla mia età non ho tempo da perdere. Bisogna esercitarsi, fare palestra. I ragazzi sono un bellissimo allenamento, se si investe su di loro. Altrimenti come si crea il rapporto speciale che meritano d’avere?”.