Prosegue il maxi piano promesso e promosso ormai da tempo dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio per ridare dignità alle carceri italiane, da tempo al centro di una sempre più complicata crisi che parla (soprattutto) di sovraffollamento e suicidi, tanto tra i detenuti, quanto tra gli agenti penitenziari. I posti nei penitenziari sono pochi e completamente occupati, con un indice di sovraffollamento che sfiora il 130% e circa (con stime definite al ribasso) 10mila detenuti in più di quanti potrebbero effettivamente ospitarne le nostre carceri, che sulla carta hanno poco più di 51mila letti.
Così, mentre si cercano soluzioni possibili per ridurre il sovraffollamento, tra gli accordi con gli stati esteri per rimpatriare gli stranieri (circa 19mila), altri accordi interni con le cooperative per l’affidamento di chi ha solamente un minimo residuo della pena da scontare e un ampio piano per ridurre il fenomeno della detenzione cautelare; il Guardasigilli annuncia con una nota che presto nelle carceri saranno resi operativi quasi 2.300 posti letto in più (esattamente 2.262). Alcune strutture preesistenti verranno ampliate con padiglioni e capannoni, mentre in luoghi strategici e con un ampio affollamento verranno aperti dei veri e propri (mini) penitenziari.
Le nuove carceri e il nodo degli agenti: “Ne mancano più di 7mila”
Il ministro Nordio, nell’interrogazione parlamentare in cui è stata letta la sua nota, sottolinea che i cantieri stanno già venendo aperti e riguarderanno 6 differenti Regioni per un totale di 9 interventi, da Milano (si parla di un ampliamento dell’Opera e del penitenziario di Bollate) fino all’Abruzzo e al Lazio (rispettivamente il Sulmona e Rebibbia), passando anche per Bologna, Brescia, Pordenone e Forlì. Altre carceri, invece, hanno già goduto degli interventi previsti, come nel caso del penitenziario di Cagliari che lo scorso 20 marzo ha inaugurato ufficialmente un nuovo padiglione con 92 posti letto che saranno riservati al 41bis.
Rimane tuttavia, e lo ammette lo stesso Nordio, un nodo importante da sciogliere e che allo stato attuale fa sì che il nuovo padiglione sardo sia completamente vuoto: gli agenti che in quei penitenziari tutti i giorni ci lavorano (con non poche difficoltà). Di fatto, nel nostro territorio operano complessivamente 42.850 agenti e dirigenti, che allo stato attuale rappresentano una carenza “di 7.335 unità”, destinate ad aumentare ulteriormente quando le nuove carceri saranno operative.