Una settimana dopo il suicidio del 25enne Matteo Concetti, che si è impiccato con un lenzuolo in una cella di isolamento dove era rinchiuso, nonostante soffrisse di problemi psichici, un altro detenuto è morto. Il dramma questa volta è accaduto a Montacuto, nell’anconetano: la vittima è un 41enne algerino trovato senza vita dai compagni di stanza che hanno dato l’allarme quando si sono accorti che l’uomo era immobile sulla brandina e che non rispondeva agli stimoli. Il decesso potrebbe essere avvenuto per cause naturali ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro e hanno disposto l’autopsia. Il 41enne era stato arrestato al casello autostradale di Loreto con l’accusa di detenzione di droga a fini di spaccio: con lui c’era una donna di Ancona di 35 anni. A bordo anche 52 grammi di eroina, un coltello e un bilancino di precisione.
Nella giornata di venerdì un uomo è stato trovato morto nel reparto di Alta Sicurezza del carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Aveva 46 anni e secondo un primo esame medico-legale sarebbe deceduto per un infarto. “Il pur tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria non ha purtroppo impedito la morte del detenuto” ha spiegato il segretario provinciale del Sappe, Vincenzo Berrini. Come spiega Avvenire, il detenuto frequentava tre volte alla settimana il centro dialisi ma nel giorno in cui è morto aveva la febbre e non è riuscito a effettuare il trattamento in infermeria.
Sempre più disturbi tra i detenuti
Nelle carceri italiane è sempre più grave l’emergenza. Il segretario generale del Sindacato autonomo dei poliziotti penitenziari, Donato Capece, ricorda i dati dell’ultimo rapporto su “Salute mentale e assistenza psichiatrica in carcere” del Comitato Nazionale per la Bioetica. Tra i disturbi dei carcerati troviamo al primo posto la dipendenza da sostanze psicoattive (23.6%) con conseguenti problemi nevrotici e reazioni di adattamento. A seguire ci sono i disturbi alcol correlati, poi i disagi affettivi psicotici, dopo ancora quelli della personalità e del comportamento, quelli depressivi non psicotici, i mentali organici senili e presenili e i disturbi da spettro schizofrenico.
Tra gli uomini prevale la dipendenza da sostanze psicoattive (50,8% a confronto dei 32,5% per le donne) mentre tra le detenute prevalgono i disturbi nevrotici e le reazioni di adattamento. Nei giorni scorsi sono stati registrati tre suicidi e due tentativi, anche a Montorio, dove ha fatto visita di recente il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Parlando dell’alto numero di decessi nelle carceri, il politico ha affermato: “Facendo sistema si può raggiungere l’obiettivo di salvare vite, sicuramente, ma è necessario creare e credere a un sistema dell’esecuzione della pena che sia capace di garantire rispetto delle regole e ovviamente garantire anche dignità delle persone”.