Il cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo primate del Messico, in un’intervista a “L’Osservatore Romano” esorta a “riconoscere la responsabilità collettiva di fronte al mondo globalizzato, i cui effetti si ripercuotono sul resto dell’umanità” con la pandemia di Coronavirus, tanto che il titolo scelto dal quotidiano vaticano è un eloquente “Non più padroni della Terra“.



Il cardinale Aguiar Retes è preoccupato per l’impatto economico che la pandemia di Coronavirus sta lasciando anche in America Latina, dove l’epidemia si è diffusa più tardi e l’evoluzione del contagio sta vivendo fasi differenti. Il Messico si sta avviando alla riapertura graduale delle attività nonostante i morti siano in costante crescita. La Chiesa secondo il cardinale vive questa pandemia “come parte della società”, dunque con incertezza e sconcerto davanti a una situazione mai così complessa in tutto il mondo da diversi decenni.



Non mancano però vantaggi e sfide: per la Chiesa “è stata un’occasione per riconsiderare la gratuità della vita e la necessità della spiritualità, il che rappresenta un’opportunità di evangelizzare. Indubbiamente la Chiesa deve interpretare la pandemia come un segno dei tempi e scoprirvi la voce di Dio creatore“. Deve cambiare “la visione del futuro dell’umanità” e l’impegno di ciascuno “per promuovere uno stile di vita in cui la dignità di ogni persona umana venga rispettata“, riconoscendo la responsabilità collettiva in un mondo globalizzato.



CARD. AGUIAR: CORONAVIRUS, LA TERRA E LA CHIESA

Il Coronavirus secondo il cardinale Carlos Aguiar Retes segnerà anche “il futuro dell’evangelizzazione” per ottenere “una comunione che sia riconosciuta e valorizzata da tutti i fedeli”. In questo modo scaturirà “una maggiore testimonianza dell’esperienza vissuta dei valori cristiani a favore della società”. Tutti invece devono imparare dalla situazione attuale che “non siamo padroni della nostra casa comune, ma custodi e amministratori” della Terra.

Anche su questo sarà fondamentale il ruolo della Chiesa che quando “è riuscita a mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù, è riuscita anche a trasformare lo stile di vita della società in una cultura fraterna e solidale, fondata sul rispetto della dignità di ogni persona, testimoniando così che è possibile — ed un grande dono — consentire una vita degna a ogni membro della famiglia umana”.

Se la vita non sarà più come prima, il cardinale invita a chiedersi: “Quale sarà la nostra risposta come discepoli di Cristo? Che cosa si aspetta da noi il nostro maestro Gesù Cristo, il Signore?” L’aiuto della Vergine di Guadalupe può servire per trovare una risposta e metterla in pratica con la forza dello Spirito Santo. Deve infine cambiare anche l’atteggiamento verso la Terra: Aguiar Retes esorta ad “educarci e rispettare i cicli della vita” stabiliti proprio dalle leggi della natura.