«La Chiesa rispetta la regole, ma la fede non è decorazione»: nei consueti modi gentili e miti, il Cardinale Angelo Bagnasco (ex Presidente Cei e attuale capo del Consiglio dei Vescovi Europei) non si tira indietro nel contestare il tentativo “indiretto” scorto negli scorsi mesi a livello politico in Italia e in Europa di “limitare” lo spazio di libertà religiosa e spirituale. Le Messe di Natale minacciate di farle saltare (salvo poi il dietrofront di Oms e Governi), le regole continue e le poche deroghe – anche se per la Messa di stasera e domani si potrà spostarsi dove si vuole all’interno della Regione per assistere alle celebrazioni entro i cordoni del coprifuoco – hanno infastidito e non pochi i fedeli cattolici.
E così il Cardinal Bagnasco ribadisce nell’intervista della Vigilia di Natale a Repubblica come «la pandemia rende più acuti i grandi interrogativi che la cultura diffusa cerca di coprire». Come ribadisce lo stesso Bagnasco, anche in questo Natale «Il ruolo della Chiesa coincide con la sua missione, quella di essere nel mondo per annunciare Gesù, Dio con noi. Il problema più profondo dell’uomo contemporaneo, preso da mille cose, è quello del suo futuro: che sarà di me?».
BAGNASCO: “LA FEDE NON È DECORAZIONE”
È però un secondo ruolo ad essere altrettanto importante per la storia e la vita della Chiesa ad essere sottolineato dall’Arcivescovo emerito di Genova: «il ruolo della Chiesa è provocato nel suo centro che non sono le organizzazioni, i programmi, l’efficienza mondana. In questo senso, la missione e la presenza della Chiesa vengono confermate nella loro bellezza e urgenza». Le regole disposte dal Governo i prossimi giorni di Natale, Capodanno ed Epifania verranno seguite pedissequamente dalla Chiesa per disposizioni della Cei, ma per Bagnasco non si può nascondere un dato: «noi rispettiamo le regole e nello stesso tempo sappiamo che la dimensione religiosa non è una decorazione esterna, ma una dimensione essenziale della persona, dimensione che ogni Stato deve riconoscere come tale se vuole rispettare i cittadini. In questo orizzonte, anche la Messa di Natale a mezzanotte, quando Gesù è nato, ha un valore spirituale che va oltre gusti e contingenze».
La fede non è affatto una “decorazione” anche se per Bagnasco spesso viene vista come tale dal mondo culturale e politico: «A volte si vorrebbe che la presenza capillare della Chiesa si limitasse al piano del fare, della solidarietà umanitaria, ma ciò ridurrebbe la sua missione. Questo compito oggi è più difficile a causa della sfiducia che l’uomo postmoderno ha nella ragione come capacità di conoscere il vero». La Chiesa non è una “riserva di valori da scegliere all’occorrenza”, conclude Bagnasco a Repubblica «La Chiesa, più che di essere “moderna”, deve preoccuparsi di essere “attuale”, vale a dire di corrispondere alle attese più radicali del cuore umano».