Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana) e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha incontrato in queste ore Papa Francesco al quale ha proposto l’avvio di un cammino sinodale, peraltro già invocato dal pontefice stesso in occasione del convegno di Firenze del 2015, quando il Santo Padre disse che la Chiesa italiana “deve incominciare un processo di sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi: anche questo processo sarà una catechesi”.
Intervistato da “Vatican News” al termine del colloquio con il Papa, il cardinale Bassetti ha rivelato: “Abbiamo parlato per un’oretta insieme e questo momento aveva lo scopo primario di incontrare tutta la presidenza della Cei, perché ci sono due vicepresidenti che durante l’assemblea di maggio lasceranno il loro incarico e si tratta di monsignor Franco Brambilla e monsignor Mario Meini. Quindi era un po’ l’occasione anche di salutare il Santo Padre da parte loro. Poi, naturalmente, abbiamo preso lo spunto dall’invito fatto in passato da Papa Francesco e abbiamo preparato una bozza che abbiamo sottoposto stamattina alla sua visione, per cominciare già a dare un incipit a questo movimento sinodale”.
CARDINALE BASSETTI: “DOBBIAMO RIAVVICINARE I GIOVANI ALLA CHIESA”
Sempre sulle colonne di “Vatican News”, il cardinale Bassetti ha sottolineato che, proprio in virtù della pandemia di Coronavirus, “bisogna ancora di più mettersi in ascolto della vita delle persone per disegnare delle proposte che tengano conto anche delle difformità che si stanno verificando nei vari territori che compongono il Paese”, aggiungendo che “la situazione è veramente preoccupante, anche per il calo delle presenze in Chiesa. Mi sembra che soprattutto nei giovani, nei ragazzi, nelle famiglie sia entrata una mentalità molto privatistica in questo senso. Alla Messa ora è difficile vedere dei ragazzi e dei giovani. Quindi questa è una grande sfida: riavvicinare tutto il mondo giovanile“. Inoltre, secondo il cardinale Bassetti, occorre elaborare delle proposte di vita cristiana e vanno recuperati anche “il senso della collaborazione, il valore della progettualità. Una, per esempio, delle caratteristiche che troviamo anche in gente buona che frequenta la Chiesa è quel dire: si è sempre fatto così. Quindi questo impedisce di cambiare, di camminare, e invece il Papa ci dice di attuare continuamente dei nuovi progetti, perché altrimenti le acque nello stagno rischiano veramente di stagnare”.