«Occorre ritornare a vivere con prudenza e cautela, ma occorre ripartire»: è netto il monito del Cardinal Gualtiero Bassetti nel suo ultimo intervento sul settimanale cattolico “La Voce”. Nella riflessione “Il Valore della vita” il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana si sofferma sulle conseguenze e i timori post pandemia Covid-19 non solo sotto il profilo della situazione che attende la Chiesa d’Italia nei prossimi mesi: Bassetti scrive infatti che «La Chiesa italiana si appresta a iniziare il nuovo Anno pastorale e ha preparato un documento che sarà inviato a tutte le diocesi». La Cei vuole dare un messaggio di speranza e non certo di «pratiche burocratiche» dopo la fase acuta del Covid: «questo è il tempo della responsabilità e della serietà, lasciando da parte, per il bene di tutti, fake news, negazionismi e cattiva informazione». Per il Cardinale e Arcivescovo di Perugia, la situazione sanitaria ha posto per mesi – e tutt’ora è in corso – una riflessione «seria e autorevole sulla libertà di pensiero. Che non significa, è doveroso sottolinearlo, esprimere a piacimento tutto quello che passa per la testa senza preoccuparsi di verificare la fondatezza delle proprie dichiarazioni e soprattutto senza assumersi la responsabilità di quello che si afferma».



BASSETTI “TRISTE VEDERE I NEGOZI CHIUSI”

Secondo il Cardinal Bassetti bene ha fatto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a dire nel suo ultimo messaggio sulla crisi Covid «non possiamo e non dobbiamo dimenticare i morti di questa pandemia e soprattutto che è necessario evitare di confondere la libertà con il diritto di far ammalare altri». Eppure resta il tema importante e urgente di rialzare un Paese afflitto e a pezzi anche dal punto di vista economico: «i dati della crisi economica che leggo su tutti i giornali sono spaventosi. Le saracinesche ancora chiuse che vedo in alcuni negozi – ha aggiunto – mi lasciano amarezza e inquietudine. Perché dietro ci sono uomini, donne e famiglie» Il Covid, conclude Bassetti nella sua riflessione su “La Voce”, «ha rimesso al primo posto alcuni temi che l’uomo moderno cerca costantemente di rimuovere: la morte, la sofferenza e la fragilità».

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