Il Cardinale Tarciso Bertone è stato uno degli uomini, per la particolare posizione che occupava all’interno della Chiesa cristiana, più vicini a Papa Benedetto XVI, noto anche come Ratzinger. L’11 febbraio ricorre l’anniversario, se così può essere considerato, della storica decisione del pontefice di rinunciare al suo ruolo, senza precedenti nell’intera storia della Chiesa.
Fu un giorno particolare quell’11 febbraio 2013, quando in occasione di un Concistoro quasi di routine, in cui vennero canonizzati alcuni martiri di Otranto, alla presenza del Cardinale Bertone, Papa Benedetto XVI recitò con una certa difficoltà alcune frasi lette da un foglio. Fu il maestro delle cerimonie a passare al Papa quel bigliettino, che in brevissimo, tra lo sgomento generale della sala, rinunciò al suo ruolo, con poche ed efficaci parole in latino. Ma in quella sala alcune persone sapevano cosa stava per accadere, e tra di loro c’erano anche il Cardinale Tarciso Bertone, che all’epoca occupava il ruolo di Segretario di Stato, ora emerito. Sulle pagine di Libero il Cardinale ha voluto ricordare quella giornata e gli antefatti di quella che, a tutti gli effetti, è diventata una pagina (ancora unica) della storia della Chiesa.
Il Cardinale Bertone ricorda l’addio di Papa Ratzinger
Il Cardinale Bertone, ricordando Papa Benedetto XVI, ha confermato una cosa che era già nota da tempo: la decisione non fu improvvisa. “Dopo il faticoso viaggio in America Latina del 2012 (Messico e Cuba), affiorò l’ipotesi di dimissioni già il 30 aprile 2012 e il progetto di viaggi si allontanava sempre più dall’orizzonte papale”, una realtà che, peraltro, già monsignor Georg Ganswien ventila nel suo libro “Nient’altro che la verità”.
“Quella che pensavo una nuvola passeggera di primavera”, racconta ancora il Cardinale Bertone a Libero, “nell’agosto di quell’anno, a Castel Gandolfo, mi accorsi che era una decisione convinta e irrevocabile“. Cercò, “con rispetto ma con forza” di presentare a Papa Benedetto XVI “una serie di ragionamenti che ritenevo fossero fondati per il bene della Chiesa e per sventare una generale depressione del popolo di Dio”. Ma il Pontefice, davanti alle insistenze del Cardinale Bertone fu irremovibile, e disse semplicemente “la presenza è un’altra cosa e ormai, dopo l’esperienza di San Giovanni Paolo II, i fedeli vogliono vedere il Papa“. Il tempo passò e si confermò man mano quella che il Cardinale definisce “una decisione presa in tutta coscienza davanti al Signore”.
Card. Bertone: “Trovai io l’alloggio per Papa Benedetto XVI”
“Infine”, continua a raccontare il Cardinale Tarciso Bertone, “arrivò la decisione ‘inesorabile’ di dichiarare l’atto di rinuncia al ministero petrino in occasione della memoria della Madonna di Lourdes, esattamente l’11 febbraio 2013. La formula di rinuncia fu accuratamente pensata e rielaborata sub secreto e il testo definitivo porta la data del 10 febbraio”. Molti, però, non capirono esattamente cosa il Papa volesse intendere, “dato che la dichiarazione era in lingua latina”.
Fu lo stesso Cardinale Bertone a preoccuparsi di trovare una sistemazione per Papa Benedetto XVI dopo la sua rinuncia, “tra le varie ‘location’ possibili fu preferito l’alloggio in Vaticano anziché a Castelgandolfo, per la comodità dell’assistenza medica e quindi una più immediata cura della salute del Papa. La Comunità di Suore contemplative prenotata per il monastero fu pregata di rinunciare al progetto”. Ma di Benedetto XVI, il Cardinale Bertone, ci tiene anche a ricordare il suo più importante lascito: “Uno sguardo luminoso, pieno di speranza e di fiducia nel futuro, rivolto all’unico Protagonista della storia personale e collettiva: Dio”.