Il cardinale Usa Raymond Burke è stato ricoverato in terapia intensiva dopo essere risultato positivo al Covid ed è “attaccato ad un ventilatore”. A rivelarlo nelle passate ore è stato il suo account ufficiale di Twitter nel quale viene anche reso noto che i medici sarebbero fiduciosi, incoraggiati dai suoi progressi. “Egli ha pregato fedelmente il Rosario per chi è affetto dal virus. In questa Veglia dell’Assunta, preghiamo ora per lui il Rosario”, prosegue il tweet.



Burke è lo stesso che in passato, esattamente nel maggio 2020, aveva espresso grande scetticismo rispetto ai vaccini contro il Covid ed è considerato anche il capofila dei cardinali ultra-conservatori in dissenso con le linee di Papa Francesco. Il cardinale, come scrive Il Messaggero, sarebbe risultato positivo al Covid lo scorso 11 agosto: “Sia lodato Gesù Cristo. Desidero informarvi che sono recentemente risultato positivo al cirus Covid-19. Grazie a Dio sto riposando comodamente e sto ricevendo cure mediche eccellenti. Pregate per me per favore mentre inizio la mia guarigione. Crediamo nella Divina provvidenza. Dio vi benedica”, aveva scritto sul suo profilo social.



CARDINALE BURKE RICOVERATO PER COVID: LE SUE PRESE DI POSIZIONE

Nel marzo 2020 il cardinale Raymond Burke fece molto discutere per la sua presa di posizione contro mascherine e vaccini. Il 30 marzo dello scorso anno fu immortalato senza il dispositivo di protezione addosso. Lo stesso aveva sostenuto che il rosario fosse più efficace della mascherina. All’epoca fu spesso immortalato nei pressi del Vaticano munito solo di rosario in mano.

Posizioni scettiche anche rispetto ai vaccini ed all’obbligo vaccinale, in merito al quale, come rammenta Open, nel maggio 2020 durante un incontro aveva detto: “Deve essere chiaro che la stessa vaccinazione non può essere imposta, in modo totalitario, ai cittadini”. Lo stesso cardinale aveva anche parlato di “una sorta di microchip che deve essere posto sotto la pelle di ogni persona, in modo che in qualsiasi momento possa essere controllata dallo Stato in merito alla salute e ad altre questioni che possiamo solo immaginare”. Ed aveva ancora aggiunto: “deve essere chiaro che non è mai moralmente giustificato sviluppare vaccini tramite l’uso di linee cellulare di feti abortiti”. Posizione, questa, poi smentita dalla congregazione per la Dottrina della fede.