Il Cardinale George Pell, incarcerato con l’accusa di abusi sessuali su minori ma poi prosciolto dall’Alta Corte australiana ha raccontato a Tv2000 come ha vissuto quei momenti. Ospite della trasmissione Soul andata in onda lo scorso sabato, incalzato dalla conduttrice il porporato ha spiegato se si è sentito solo: “Non mi sono mai sentito solo, perché avevo la mia fede cristiana, ho sempre avuto il mio breviario per le preghiere della Chiesa e molto sostegno anche dalla mia famiglia, dai miei amici”. Il cardinale ha anche ricordato di aver avuto “un magnifico sostegno da Papa Benedetto, da Papa Francesco, dall’arcivescovo di Sidney, dall’arcivescovo di Melbourne. Non mi sono mai sentito solo, mai”.
Protagonista di una lunga intervista televisiva, il cardinale Pell ha poi affrontato il delicato rapporto tra la Chiesa ed il denaro: “La Chiesa deve avere dei soldi per gestire le scuole, gli ospedali, e gestire il Vaticano stesso”. A suo dire “Gesù ha detto molte cose sui soldi, capiva la situazione dei soldi”.
CARD. GEORGE PELL E IL RAPPORTO DELLA CHIESA CON I SOLDI
Nel supportare la sua tesi, il cardinale George Pell ha quindi rammentato la parabola dei talenti commentando a Tv2000: “Gesù ha dato a qualcuno un talento, cinque talenti, dieci talenti, ma ha rifiutato quello che non ha usato bene i talenti, che voleva farci dei soldi con quei talenti”. Per questo, ha aggiunto, “Gesù è stato molto chiaro fin dall’inizio”, ovvero “Che bisogna avere un ritorno dei soldi, però bisogna stare attenti a come si vive questa situazione”. Eppure, come rammentato dalla giornalista, ha affidato la cassa al peggiore dei suoi discepoli/amici, Giuda: “Sì, lo ha fatto”, ha affermato il porporato svelando quali sono le due grandi sfide per un sacerdote: “per Madre Teresa sono il denaro e il sesso. Lei ha detto: ‘La più grande sfida è il denaro, che è una grande tentazione’. Ma io mi ricordo anche che Margaret Thatcher ha detto che se il buon samaritano non avesse avuto il denaro non avrebbe potuto aiutare l’uomo che era stato picchiato”. Pell non si è detto contrario al denaro poichè “neanche Gesù lo era” ma piuttosto, “Lui era contrario all’avidità e al cattivo uso del denaro”.