PEDOFILIA CANADA, ACCUSATO L’ARCIVESCOVO DI QUEBEC, CARD. LACROIX
La notizia arriva dal Canada dove da ore ha “squarciato” l’opinione pubblica per il grado del personaggio coinvolto in un altro potenziale scandalo di pedofilia nella Chiesa: il cardinale Gerald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Quebec e massimo esponente della Chiesa canadese, è stato accusato di abusi sessuali contro un minore tra il 1987 e il 1988. La notizia è stata data dai media canadese dopo che l’accusa contro il prelato è stata depositata alla Corte di Giustizia, assieme ad un lungo elenco di presunti aggressori pedofili tra cui appunto il Card. Lacroix, membro in carica del Consiglio dei Cardinali ordinato da Papa Francesco.
La presunta vittima all’epoca dei fatti aveva 17 anni – rivela Franca Giansoldati sul “Messaggero”, citando fonti canadesi – anche se altri dettagli non sono stati divulgati per tenere massimo riserbo attorno al denunciante: oggi 66enne, Lacroix è stato creato cardinale da Papa Francesco nel 2014 ed è uno dei principali collaboratori del suo Magistero. Nel viaggio apostolico in Canada era stato Lacroix ad accompagnare il Santo Padre nei tanti appuntamenti, anche quelli piuttosto complicati con le popolazioni native e le associazioni contro la pedofilia (per i numeri casi del passato di cui si sarebbe macchiato parte del clero canadese).
CHI È IL CARDINALE LACROIX, MEMBRO DEL C9 E PIÙ IMPORTANTE PRELATO IN CANADA
Il Card. Lacroix è attualmente il primate della Chiesa Cattolica in Canada, oltre che arcivescovo di Quebec: membro attivo del C9, il Consiglio dei Cardinali (organo in aiuto al Pontefice per attuare le riforme nella Chiesa, ndr) rinnovato da Papa Francesco lo scorso 7 marzo 2023 di cui fanno parte anche gli altri cardinali Parolin, O’Malley, Hollerich, Alzaga, Besungu, Omella, Da Rocha e Mellino (come segretario del C9). A margine del Sinodo sulla sinodalità in Vaticano lo scorso autunno, il Card. Lacroix commentava come questa particolare tappa storica nella Chiesa Cattolica sia «un dono di libertà per parlare e ascoltare. Siamo stati in grado di ascoltare in profondità, senza giudizi o rifiuti, senza braccia o denti rotti, ma mettendo sul tavolo cose difficili». Il primate canadese, ora accusato di abusi sessuali, è anche responsabile di ben 4 dicasteri in Vaticano: spetterà alla sua difesa dimostrare l’eventuale falsità delle sue accuse ed è attesa una probabile dichiarazione ufficiale nelle prossime ore.
Nel frattempo, gli avvocati dell’accusa hanno interpellato in Canada il Seminario di Quebec, l’Oeuvre du Grand Séminaire, il Collège François-de-Laval e l’Assurance mutuelle des Fabriques du Québec in quanto presenti nell’elenco degli imputati: secondo alcune presunte vittime, sarebbero almeno 80 i religiosi canadesi responsabili di atti pedofili. Come ogni caso del genere, resta la delicatezza della vicenda in quanto già in passato diverse accuse si sono rivelate poi false, mentre diverse altre sono state purtroppo confermate: nell’agosto del 2022 il cardinale Marc Ouellet, tra i più autorevoli esponenti della Chiesa mondiale, era stato accusato nella sua Canada di abusi contro una stagista della Diocesi all’epoca dei fatti 20enne. Il prelato si è sempre difeso sottolineando la sua completa innocenza con una dichiarazione del Vaticano «Avendo preso conoscenza delle false accuse mosse contro di me dalla querelante, nego fermamente di aver compiuto gesti fuori luogo sulla sua persona».