A Sua immagine, il cardinale Matteo Zuppi: “In questi anni di difficoltà…”
In occasione della Vigilia di Natale la programmazione di Rai Uno ha regalato ai telespettatori un grande messaggio di pace, amore e speranza; valori argomentati e veicolati dal cardinale Matteo Zuppi – presidente della Cei – nel programma “A Sua immagine”. Con la Basilica di Santo Stefano di Bologna a fare da sfondo, Lorena Bianchetti ha interpellato il cardinale su alcuni dei temi più centrali e urgenti del momento; dalle oscenità belliche ai femminicidi, passando per il valore dell’amore della presenza di Dio come monito per i giovani.
“Cosa aspettarsi da questo Natale? A volte si pensa sia impossibile attendere qualcosa, abbiamo quasi paura rispetto al futuro; rispetto alla violenza ordinaria, ciò che trasforma la vita di tutti i giorni in un inferno. La bella notizia è però che il Signore entra proprio in questo mondo; la luce e le stelle brillano di più quando la notte è più profonda”. Inizia così il cardinale Matteo Zuppi, argomentando sul concetto natalizio come momento massimo di attesa che può però sancire un messaggio universale di speranza. “In questi anni di difficoltà capiamo la bellezza del Natale osservando la luce di Dio che viene dagli uomini”.
Card. Matteo Zuppi, l’amore come risposta alle oscenità di guerra e femminicidi
Dopo la premessa sul senso del Natale, Lorena Bianchetti ha chiesto al cardinale Matteo Zuppi un pensiero sulla guerra che terribilmente attanaglia, tra i tanti luoghi, anche la Terra Santa. “Il senso del Natale lo capiamo pensando anche a chi è travolto dall’altra pandemia che è la violenza. Provando a tradurre in solidarietà, vicinanza e spinta per la pace; questa è la passione di Papa Francesco che non si rassegna. Dobbiamo fare di tutto, innanzitutto pregare, affinché la pace si realizzi”. Il cardinale ha poi aggiunto: “Speriamo che il Natale porti la fine della violenza, anche per prepararsi e guardare al meglio per il futuro. Speriamo che Gerusalemme torni ad essere simbolo di pace”.
Nel suo intervento nel programma “A Sua immagine” – con la partecipazione di Lorena Bianchetti – il cardinale Matteo Zuppi si è espresso anche a proposito della terribile piaga della violenza sulle donne che, soprattutto di recente, imperversa in maniera dolorosa e lacerante. “Come si ricostruisce un’umanità rispettosa dell’altro? Partendo dalla debolezza, imparando tutti l’arte del voler bene e dell’amara. Amo solo se dono, se invece io penso di star bene e l’altro lo vedo come un oggetto è qualcosa che non ha niente a che vedere con l’amore e diventa violenza. Il problema è che si esprime con le mani ma inizia prima nelle menti. Dobbiamo tutti cercare quella via di sconfiggere il male con l’amore, come ad esempio è il Natale”.
A Sua immagine, l’augurio del card. Matteo Zuppi: “Che la luce di Dio diventi di tutti!”
Avviandosi verso la conclusione dell’intervento nel programma “A Sua immagine”, il cardinale Matteo Zuppi ha pronunciato parole solenni e amorevoli anche su temi come povertà e futuro dei giovani. “Che volto ha il povero oggi? Tanti, molti per difficoltà non arrivano a fine mese, c’è poi chi è rimasto solo… Ha il volto di chi viene da lontano e non ha nulla e cerca qualcuno che lo aiuta, il volto di chi annega in mare. Nella povertà in cui sembra non possa esserci niente vige invece l’amore di Dio”. Sui ragazzi, tra ambizioni e prospettive, il presidente della Cei ha affermato: “Spesso i giovani hanno paura della quotidianità, l’amore di Dio ci aiuta invece ad affrontare la vita ed avere la speranza… La vita può rinascere dove c’è accoglienza, dove sembra che ci sia soltanto buio. Questo è un messaggio bellissimo per i giovani, oltre ad essere fratelli tutti”.
Ad allietare ulteriormente l’appuntamento con “A sua immagine” è intervenuto Gianni Morandi che, alla presenza del cardinale Matteo Zuppi e Lorena Bianchetti, ha portato il suo personale messaggio di pace e speranza all’insegna della musica. “Artisti musicisti cantanti, siamo persone che vogliono la pace e vivono per la pace. Se il mondo fosse fatto solo da musica e sport le guerre non ci sarebbero…”. In conclusione, il presidente della Cei ha offerto il suo personale messaggio di auguri: “Che questa luce non finisca, deve entrare nel nostro cuore e illuminare le relazioni. La pace dobbiamo costruirla tutti i giorni; Dio viene nella nostra storia per cambiarla; questa luce può diventare nostra e possiamo donarla a tanti”.