“DIRITTI, LOBBY E POLITICA: SOLO CRISTO CI SALVA”: PARLA IL CARD. GERHARD MÜLLER

«È indubbio che nei nostri Paesi la situazione Covid sia stata cavalcata per aumentare il livello di controllo»: lo dice come di consueto senza “peli sulla lingua” il Cardinale Gerhard Müller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, intervistato da “La Verità” in vista dell’uscita del suo ultimo lavoro editoriale “Il Papa. Missione e ministero”. Contestato dall’ala più “progressista” della Chiesa, molto critico sulle aperture ai temi “LGBTQ & Co.”, decisamente inviso dall’opinione pubblica mediatica: il Card. Müller mantiene “promessa” alla fama di un-conventional e si prodiga a commentare tutti i temi più “caldi” dell’attualità legata non solo alla Chiesa ma in generale alla società umana contemporanea. Il tutto avendo come criterio unico e principe l’adesione al Vangelo di Cristo: «La Chiesa ha la missione di guidare la gente a Cristo. Dunque, soprattutto i sacerdoti, che sono i pastori, devono condurre una vita esemplare. Non è possibile evitare totalmente il peccato, ma non si può nemmeno accettare che i sacerdoti conducano una doppia vita. Si possono ingannare gli altri, ma alla fine arriverà il giudizio individuale. Verrà l’ora della verità».



Come già più volte avvenuto in passato, la critica principale e il monito più imponente lanciato dal Cardinale tedesco (nominato n.1 dell’ex Sant’Uffizio da Papa Benedetto XVI) è quello contro il Forum Mondiale di Davos: «noi cattolici non siamo comunisti e accettiamo il contributo delle forze del mercato. Ma l’economia è solo una parte della vita. E chi ha avuto successo in economia non è anche un grande filosofo, o un grande esperto di etica. Quelli di Davos, George Soros, Bill Gates, credono che, con le leggi economiche, si possano risolvere tutte le questioni esistenziali dell’uomo». La critica è tutt’altro che la “consueta” logica pauperismo contro i “super ricchi”: l’analisi è più profonda in quanto per il Cardinal Müller non si può mai dimenticare come l’uomo non possa ridursi alla mera questione economica, come del resto insegna il Vangelo stesso. Invece da Davos il rischio paventato dal prelato è che si cerchi di “creare” un mondo nuovo (la teoria del “Grande reset”, ndr): «Vogliono creare un mondo nuovo, un uomo nuovo. Ma noi siamo creature, non creatori. Solo Dio crea un mondo nuovo e un uomo nuovo. Xi ci salva? Putin ci salva? Biden ci salva? Von der Leyen ci salva? Cristo ci salva!».



IL CARDINAL MÜLLER STRONCA ‘POLITICHE’ COVID: “PANDEMIA CAVALCATA PER CONTROLLARCI”

Un “uomo nuovo” con dei “nuovi diritti” e con nuovi poteri che gravitano attorno: per il Cardinal Müller il tema del “gender” è decisivo per capire la tendenza del mondo contemporaneo: «nessuno può scegliere il proprio genere. Non è una teoria, ma un fatto biologico. I sostenitori dell’ideologia gender non si preoccupano dei giovani; non amano i giovani. Sfruttano il disorientamento dell’adolescenza per interessi economici». In merito al disagio presente sul tema della “disforia di genere”, Müller sottolinea come l’essere umano non “vive” in un corpo, ma “è” il corpo: «la corporalità fa parte della nostra sostanza», spiega il prelato a “La Verità”, «dobbiamo incoraggiare i giovani a identificarsi con la loro esistenza, con il loro corpo, con la loro anima, con il loro carattere, con i loro carismi. Se Dio mi ha amato, perché io non posso amare me stesso? Ha a che fare con il nichilismo: il nichilismo nega la gioia della vita».



Dal nichilismo culturale al tentativo di controllare le umane coscienze anche sul fronte politico: secondo il Cardinal Müller l’intera emergenza Covid-19 ha visto questo spericolato “tentativo” di diversi poteri internazionali e nazionali nel cercare di produrre un maggiore controllo possibile dei cittadini. «È indubbio che anche nei nostri Paesi la situazione sia stata cavalcata per aumentare il livello di controllo. Vedo, ad esempio, che i governi premono per sopprimere il contante, solo per accrescere il controllo sulla popolazione. Se vado a comprare il pane, perché le autorità devono saperlo? Noi siamo cittadini adulti, non ragazzini. La società ha bisogno di regole, ma le regole devono rispettare la dignità personale», spiega ancora il prelato al collega Alessandro Rico. Facendo riferimento alle recenti proteste scoppiate in Cina contro la politica di “Zero Covid” – Müller riflette che nonostante quello che lui definisce in maniera durissima «controllo totalitario attraverso la tecnologia», comunque «il regime cinese non sia riuscito a sopprimere la personalità della gente. Non si può ridurre l’uomo a un animale, che obbedisce come un cane».