Il cardinale Gerhard Müller ha parlato delle coppie gay e della benedizione che i vescovi fiamminghi hanno ideato per loro. L’ha fatto attraverso le colonne di “InfoCatólica”, sottolineando che il loro approccio è “diametralmente opposto alla Parola di Dio sul matrimonio, sulla famiglia e sulla creazione dell’uomo come uomo o donna. Tuttavia, l’intenzione di sottolineare la dignità incondizionata di ogni essere umano, a prescindere dal suo comportamento giusto o sbagliato, viene ribaltata dalle palesi contraddizioni con i principi ermeneutici e i contenuti della fede rivelata della Chiesa”.
Infatti, come ha evidenziato il cardinale, il magistero del Papa, dei concili ecumenici o delle assemblee episcopali regionali “non è al di sopra della parola di Dio, ma la serve, insegnando solo ciò che gli è stato affidato, per comando divino e con l’assistenza dello Spirito Santo la ascolta con pietà, la custodisce con accuratezza e la espone con fedeltà, e da questo unico deposito della fede trae ciò che propone come verità rivelata da Dio da credere”. Pertanto, la dichiarazione dell’episcopato fiammingo è “una trasgressione formale della competenza nei confronti della Chiesa universale e un’opposizione eretica alla verità rivelata della specifica benedizione del Creatore sul matrimonio tra un uomo e una donna”.
COPPIE GAY, CARDINALE MÜLLER CONTRO VESCOVI FIAMMINGHI: “OSCURANO GLI INSEGNAMENTI DI CRISTO”
Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne di “InfoCatólica”, il cardinale Müller ha proseguito dicendo che i vescovi fiamminghi, avvicinando le coppie gay al matrimonio tra uomo e donna istituito da Dio, “stanno oscurando gli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa. Vanno alla ricerca del rinnovamento dell’uomo attraverso Cristo, nostro Salvatore. Si arrendono alla logica del vecchio mondo, che vuole limitare pragmaticamente le conseguenze della caduta solo in base al ragionamento umano, invece di rivestire l’Uomo Nuovo, creato a immagine di Dio in vera giustizia e santità”.
Non solo: “Tradiscono la loro dignità, degradando il matrimonio tra uomo e donna come una delle forme arbitrarie di unione e di soddisfazione dei desideri sessuali. I vescovi fiamminghi ingannano le persone affidate alle loro cure pastorali che sono affette da inclinazioni omoerotiche, così come i loro genitori e conoscenti. Infatti, per tranquillizzare le loro coscienze, offrono loro una cosiddetta preghiera di benedizione per le coppie gay, come una sorta di placebo, che risveglia in loro l’illusione che gli atti omosessuali o i contatti sessuali al di fuori del matrimonio siano corretti davanti a Dio e non siano un peccato grave”.