IL CASO FERRÉOL IN FRANCIA PORTA ALLA CONDANNA DEL VATICANO: COS’È SUCCESSO AL CARDINAL OUELLET
La denuncia di suor Marie Ferréol per “licenziamento ingiusto” risaliva addirittura al 2021 e ora il tribunale francese ha emesso sentenza che si “abbatte” sul cardinale Marc Ouellet, all’epoca dei fatti contestati Prefetto della Congregazione per i vescovi: il giudice di Lorient, con una sentenza che già ha “spaccato” l’opinione pubblica in Francia, ha condannato l’ex responsabile dei prelati assieme a don Jean-Charles Nault e madre Maylis Desjobert, i visitatori apostolici inviati da Ouellet il 21 ottobre 2020 presso il convento di Pontcallec che decisero poi l’effettiva espulsione.
La suora di forti convinzioni conservatrici ha denunciato il cardinale e la madre priora dell’istituto ottenendo dopo 3 anni il pieno appoggio della giustizia francese nel primo caso di sentenza civile contro membri del Vaticano per una decisione interna alla Chiesa. Nasce tutto ormai 4 anni fa quando alcune lamentele interne al convento delle suore Domenicane del Santo Spirito giungono al Dicastero diretto dal cardinale canadese, con un nome cerchiato di rosso: si tratta di Sabine Baudin de la Valette, nota come suor Marie Ferréol, accusata di “cattivo spirito” e scontri dialettici interni all’istituto.
Il Card. Ouellet invia due ispettori per valutare il tutto, arrivando poi all’espulsione della suora tradizionalista dalla comunità di Pontcallec: e così dopo 34 anni ininterrotti all’interno del convento, suor Marie viene espulsa – secondo l’accusa – senza ricevere alcuna informazione dettagliata. Il tribunale di Lorient ha condannato Ouellet a risarcire la suora licenziata per 200mila euro, oltre a riassumerla immediatamente: suor Marie, oggi 58enne, venne trasferita in gran segreto nell’abbazia Solesmes per stare in «isolamento e penitenza», senza «possibilità di comunicare con i familiari», denuncia l’avvocato della religiosa. Ouellet, sostituito nel 2023 da mons. Robert Francis Prevost (per limiti di età del porporato canadese), viene condannato per licenziamento da “ingiusta causa”, «non le era stata data nemmeno la possibilità di avvalersi di una difesa, e di un avvocato», aggiunge il legale Adeline le Gouvello.
LO SCONTRO FRA VATICANO E TRIBUNALE FRANCESE SULL’ACCESSO AI DOCUMENTI
Stante ai rapporti stilati dai religiosi ispettori del Dicastero dei Vescovi, inviati da Ouellet, i motivi dello scontro fra suor Marie Ferréol e il resto della comunità riguardavano presunte «manipolazioni e abusi spirituali». Durante il processo i legali rappresentanti della Chiesa hanno parlato di «menzogne e dissimulazione» mostrate dalla suora licenziata, mentre la difesa ha puntato sulla vicinanza da “rapporto filiale” tra un’altra suora della comunità e lo stesso cardinale Marc Ouellet. Stando invece alla madre superiora del convento francese, la religiosa era stata nel passato «più volte in passato dalle superiori per il suo rapporto con l’autorità e l’obbedienza»,
Secondo il quotidiano cattolico di Francia, “La Croix”, il presidente del Tribunale civile di Lorient – Armelle Picard – è andato in rotta di collisione con il Vaticano durante il processo: l’accusa del giudice è che la Santa Sede non avrebbe dato accesso ai documenti del Dicastero guidato da Ouellet. La replica del Vaticano, tramite l’avvocato che ha seguito il processo, è netta: «non vi è alcun diritto di accedere ai file riservati». Per quanto sottolinea però ancora l’avvocato di suor Ferréol alla stampa francese, «Il riconoscimento dell’ingiustizia, delle irregolarità e delle colpe commesse nei suoi confronti le consentirà di avviarsi verso la riabilitazione morale e il ritorno allo stato consacrato all’interno della Chiesa».