LA DEMOCRAZIA MONDIALE IN CRISI, QUALE CONTRIBUTO PER LA CHIESA: PARLA IL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN

Poche ore prima dell’inizio ufficiale della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia sul tema della democrazia, il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin è intervenuto presso la sede dell’Ambasciata italiana in Vaticano sottolineando le complesse urgenze mondiali dove gli scenari democratici sono messi in forte pericolo. Consegnando al giornalista Damosso il premio per l’inchiesta a 60 anni dalla Enciclica “Pacem in Terris” di Papa Giovanni XXIII, il diplomatico di Papa Francesco riflette sulla crisi effettiva della democrazia moderna: «la democrazia è in crisi in molte parti del mondo e credo che tocchi molto anche i cattolici ribadire l’importanza e la necessità di essere a favore della democrazia e soprattutto di riempirla di valori».



Salutando con pieno favore la presenza domenica prossima7 luglio di Papa Francesco a Trieste proprio a conclusione della Settimana Sociale CEI (che oggi ha visto l’introduzione del cardinale Zuppi e la presenza del Presidente Mattarella, ndr), Parolin chiosa sulla democrazia come tutto l’opposto di un semplice esercizio matematico: «è soprattutto un esercizio di valori, un ispirarsi a dei valori che rendono possibile la convivenza sociale. Quindi credo che il contributo che possono portare i cattolici sia molto valido, spero che venga qualcosa di buono da queste Settimane sociali».



CARD. PAROLIN: “UCRAINA, LIBANO E LE ALTRE GUERRE. LA FRATERNITÀ COME PROSPETTIVA DI VERA GIUSTIZIA”

Dal Medio oriente all’Ucraina, dall’Africa ai conflitti nel Sud-est Asiatico, fino alle tensioni mai dome in Taiwan e tra le Coree, il Segretario di Stato in Vaticano giudica come assolutamente urgente la possibilità di legare la democrazia, la pace e la testimonianza cristiana. Facendo luce sull’enciclica di Giovanni XXIIII come faro autentico e “testamento” per la democrazia globale, il Card. Parolin riflette sulle reali possibilità che ha la Chiesa nel rapportarsi alle tante crisi mondiali. «La Chiesa, pur non avendo il potere reale di arrestare i conflitti, può richiamare la coscienza umana universale ad agire per abbattere i muri dell’odio e dell’inimicizia», indicando soprattutto la “fraternità” «come prospettiva sicura di giustizia, solidarietà, inclusione e cura della terra», sottolinea ancora il Segretario di Stato.



Interpellato poi dai giornalisti di Vatican News e elle altre testate al termine del suo intervento presso l’Ambasciata italiana nella Santa Sede, Parolin ha scandito come davanti alle guerre in Medio Oriente e Ucraina il tema del conflitto “giusto” è definitivamente in revisione. «Sappiamo che sul concetto di guerra giusta c’è molta discussione oggi, la guerra giusta è la guerra di difesa», conclude il cardinale aggiungendo che nel mondo di oggi, con le armi che ci sono a disposizione, «diventa molto difficile questo concetto, credo che non ci sia ancora una posizione definitiva ma è un concetto in revisione».