ALLARME IN VATICANO, PAROLIN: “SPERO NELLA PACE MA NON LA VEDO”

Se nel pieno di una delicata e difficile missione di pace ancora tutta da costruire per il Vaticano – e in particolare per l’inviato scelto da Papa Francesco, il cardinale Matteo Maria Zuppi – giunge un allarme dal più importante diplomatico della Santa Sede, non è certo una buona notizia per una futura tregua tra Ucraina e Russia. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – prima di ricevere con Papa Francesco in Vaticano il Presidente del Brasile Lula – ha partecipato ad un evento pubblico a Udine, presenziando il volume “Il dramma dell’Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G.B. Nigris (1938-1944)”, pubblicato dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli per i tipi di Forum.



Ma sono le dichiarazioni riportate dall’ANSA a preoccupare una situazione già piuttosto complicata, come visto oggi nella conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina tenutasi a Londra: «Per la pace in Ucraina nutro una speranza realista. Nel senso che dobbiamo continuare a offrire canali di pace con la mediazione e i buoni uffici, ma non mi pare che attualmente ci siano grandi prospettive che queste offerte siano accolte». Del resto solo qualche ora più tardi Papa Francesco, nell’incontro con Lula, arrivava a dire «siamo in tempo di guerra, la pace è molto fragile».



CARD. PIETRO PAROLIN: “BENE LE MISSIONI DI PACE ANCHE PRIVATE”

Sempre nell’incontro pubblico di Udine, il cardinale che più di tutti nella Chiesa negli scorsi mesi ha tessuto le trame con cautela e prudenza sulla difficile pace tra Ucraina e Russia, ha sottolineato e lodato le varie «iniziative private e particolare» per promuovere la fine della guerra. Non solo, il Card. Parolin ha sottolineato che la comunità internazionale non deve smettere di «offrire prospettive di pace. Il mondo intero è preoccupato per questa guerra».

Tra le diverse missioni di pace una su tutte è proprio quella inaugurata con il viaggio a Kiev del cardinale Zuppi: il prossimo obiettivo della Santa Sede, confermato negli scorsi giorni anche dallo stesso Parolin, è proprio il viaggio a Mosca per provare a consolidare le timide aperture fatte dal Cremlino sul progetto di tregua proposto dal Vaticano. «Tutta la comunità internazionale deve continuare a offrire prospettive di pace. Poi ci sono anche le iniziative particolari come quelle della Santa Sede, che sin dall’inizio ha offerto una disponibilità a mediare», ha concluso il Segretario di Stato Vaticano da Udine.