Le “voci” su un nuovo caso Ratzinger in Vaticano sono due e ben distinte ma vengono intelligentemente messe in correlazione dall’editoriale di Francesco Boezi oggi sul Giornale: da un lato le ultime dichiarazioni del Cardinal George Pell contenute nel suo libro (che parla della necessità del Papa emerito di non vestire di bianco), dall’altro le recenti ricostruzioni circa la malattia di Papa Benedetto XVI che lo porterebbero praticamente a non avere più la voce per potersi esprimere. In entrambi i casi, si avverte il tentativo – diretto o indiretto – di voler “silenziare” il primo Papa dimissionario nella storia recente della Chiesa Cattolica: entrando nelle pieghe del presunto “caso” che agita il Vaticano, le polemiche sono sorte dopo che il recente assolto Cardinal Pell – di certo non un oppositore di Benedetto XVI – nel suo ultimo libro discute della convenienza di mantenere il vestito pontificale anche per il Papa Emerito. Per l’ex Prefetto della Segreteria per l’Economia, scelto da Papa Francesco, il Pontefice emerito dovrebbe «togliersi il bianco papale», non «insegnare» e rimanere «escluso dall’assemblea cardinalizia». Insomma, per evitare pericolosi fraintendimenti nella comunità ecclesiale, il Papa Emerito dovrebbe essere “retrocesso” senza più facoltà di espressione pubblica come invece Ratzinger in questi 7 anni e mezzo non ha mai smesso di fare.
PAPA RATZINGER, IL SILENZIO E IL VATICANO
Da Pell al Cardinal Mario Grech, neocardinale appena ordinato in Concistoro da Papa Francesco che ha fatto visita al Santo Padre emerito Joseph Ratzinger insieme agli altri nuovi porporati: «Il Signore mi ha tolto la parola per farmi apprezzare il silenzio» è la dichiarazione di Benedetto XVI riportata da Grech per spiegare le complicate condizioni di salute dell’ex Prefetto della Congregazione per la Fede. Ebbene, secondo Mons. Georg Gaenswein – segretario particolare di Papa Ratzinger – quelle ricostruzioni non sarebbero del tutto attinenti al vero: «Benedetto XVI non avrebbe dunque perso la voce», riporta il Messaggero sentita la versione del segretario di Ratzinger. Che il “dualismo” Francesco-Benedetto sia un punto che già in passato ha portato a non poche polemiche in Santa Sede è questione note anche ben al di là delle singole rispettive volontà dei due Sommi Pontefici, ma è questo rinnovato tentativo di “silenziare” le uscite di Ratzinger che, secondo Boezi, sarebbe di nuovo riemerso in Vaticano. «Tra i cattolici, qualcuno ha iniziato a supporre che quel messaggio – “Il Signore mi ha tolto la parola per farmi apprezzare il silenzio” – nasconda qualche significato. Ricerche allegoriche che accompagnano spesso le proposizioni che Ratzinger ha prounciato dal febbraio del 2013 ad oggi. E le interpretazioni sono un altro dei motivi per cui i progressisti sono convinti della necessità di disposizoni che regolino i diritti di un ex Papa», conclude il focus sul Giornale.