PAPA FRANCESCO NOMINA COME ARCIVESCOVO DI WASHINGTON IL CARDINALE ROBERT MCELROY: LA SUCCESSIONE A GREGORY
Non solo la prima donna a capo di un Dicastero in Vaticano (Suor Simona Brambilla a capo della Vita Consacrata, ndr): Papa Francesco nel giorno dell’Epifania ha annunciato la nomina ufficiale del nuovo arcivescovo di Washington D.C., ovvero il cardinale Robert Walter McElroy, fino ad oggi responsabile della Diocesi di San Diego in California. Originario di San Francisco, il nuovo arcivescovo scelto da Papa Bergoglio farà il suo ingresso nella Diocesi della capitale americana nei prossimi giorni, quasi in concomitanza con l’insediamento alla Casa Bianca, sempre a Washington, del Presidente eletto Donald Trump.
Nel bollettino del Vaticano, Papa Francesco dà notizia della nomina del Card. McElroy dopo le dimissioni (accettate) del precedente Wilton Daniel Gregory, primo cardinale afroamericano nominato sempre dal Santo Padre nel pieno delle proteste in USA dopo la morte di George Floyd: classe 1954, il nuovo arcivescovo di Washington ha svolto una lunga carriera episcopale all’interno della complessa Chiesa americana, non da oggi “divisa” al suo interno su sensibilità e carismi anche opposti, tra conservatori e progressisti. Di certo il cardinale McElroy, nominato porporato da Papa Francesco nel Concistoro del 2022, rientra nella seconda “categoria” di vescovi nella Chiesa USA. Molto attento alle problematiche sociali, ai temi dell’ambiente e dell’ecologia integrale, così come le istanze delle migrazioni: il nuovo arcivescovo di Washington è prete dal 1980, vescovo dal 2010 e appunto porporato solo da tre anni.
CHI È IL NUOVO ARCIVESCOVO DI WASHINGTON E PERCHÈ SI PARLA DI UNA “SFIDA” A TRUMP
Al netto del ringraziamento e dell’onore di ricevere una nomina così prestigiosa al servizio della Chiesa di Cristo, l’arcivescovo di Washington si troverà nella medesima città del Presidente che ha più volte contestato (non direttamente) negli scorsi anni di Diocesi californiana. Il Card. McElroy in campagna elettorale ha criticato non poco il programma dei Repubblicani, specie sul fronte delle deportazioni dei migranti “promesse” dal Presidente poi eletto Donald Trump: addirittura il neo-arcivescovo invitava i cattolici, nelle omelie degli scorsi mesi, di diventare “disruptors” delle politiche anti-immigrati, «Dobbiamo combattere coloro che dipingono i rifugiati come nemici piuttosto che come nostri fratelli e sorelle in terribile difficoltà».
Potentemente a favore dell’ecologia e delle politiche contro il surriscaldamento climatico, seguendo in pieno il magistero di Papa Francesco con l’Enciclica “Laudato sì”, anche in questo “dossier” il nuovo arcivescovo McElroy si contrappone plasticamente ai programmi trumpiani per i prossimi 4 anni alla Casa Bianca. Il cardinale americano ha poi spesso convenuto con le proposte di inclusione alle persone LGBTQ nella vita della Chiesa, parlando anche di «inclusione radicale» che non poche polemiche ha attirato anche all’interno della stessa Conferenza Episcopale USA. Come ha spiegato la NCR, testata cattolica su posizioni progressiste, la nomina di McElroy rappresenta una sorta di risposta del Vaticano alla nomina di Trump come nuovo ambasciatore presso la Santa Sede, ovvero il presidente di “CatholicVote” Brian Burch: da qui la spiegazione sul perché Papa Francesco e la curia romana abbia voluto “rispondere a tono” con una sfida diretta non tanto a Donald Trump ma alle posizioni avanzate dai Repubblicani sui temi caldi dei diritti, dell’ambiente e dei migranti.