Il cardinale Ruini, oggi 93enne e ritiratosi dal suo impegno ecclesiastico, passa le giornate pregando e leggendo, ammettendo di pensare alla morte, di essere realista “Quel pensiero si è fatto per me ‘esistenzialmente rilevante'”, racconta al Corriere della Sera. Secondo il cardinale Ruini quando si muore avviene la separazione fra l’anima e il corpo, e l’anima entra quindi in un’altra esistenza. Ma cosa succede concretamente nell’aldilà?



Ruini ammette che non si sa con certezza, ma basandosi su alcune testimonianze di persone che si sono avvicinate moltissimo alla morte per poi tornare nel mondo dei vivi, specifica che si ha la sensazione di entrare in un tunnel lungo e scuro, poi improvvisamente ci si ritrova fuori dal proprio corpo, vedendolo dall’esterno e dall’alto. “Scopre così di possedere un altro corpo, molto diverso da quello fisico che ha abbandonato, e dotato di facoltà nuove”, aggiunge il cardinale. A quel punto il defunto ne incontra altri fra cui parenti e amici, e soprattutto “gli appare un essere di luce, uno spirito d’amore che gli fa rivivere gli avvenimenti più importanti della sua esistenza”.



CARD. RUINI: “DOPO LA MORTE INCONTRERO’ DIO”

In questi casi colui che sfiora la morte cerca di restare nell’aldilà ma non essendo ancora arrivato il suo momento si ricongiunge con il suo corpo. Si tratta però di esperienze, spiega l’uomo di Chiesa, che non possono che essere una fantasia “nel senso che non è sostenibile dal punto di vista della ragione”.

Ma il cardinale Ruini cosa si aspetta dopo la morte? E lui risponde schietto “Un incontro con Dio, che è insieme giustizia e grazia”. Il 93enne ammette di avere un “po’ di paura” di morire, anche perchè chiunque ce l’ha, ma in lui prevale comunque un “sentimento di fiducia nella misericordia di Dio. Insomma, è Lui che ci ha amati per primo, c’è da fidarsi”. Ruini ricorda come i cardini dell’aldilà cristiano siano l’anima immortale e la resurrezione del corpo, anche se il secondo “è andato perdendo rilievo a causa del prolungarsi del tempo”. In ogni caso la mente umana ha bisogno di “procedere per immagini fisiche anche quando compie la più intellettuale delle astrazioni”, di conseguenza fino alla resurrezione l’anima si trova in una condizione innaturale.



CARD. RUINI: “L’INFERNO ESISTE ED È POPOLATO”

Nonostante ciò sono comunque felici “perchè vedono Dio ma anche per loro la resurrezione comporta un progresso, ritrovano la loro pienezza”. Certo è che accettare l’idea della resurrezione dei corpi non è facile da credere: “Io sono anche più pessimista di lei – replica il cardinale al giornalista del Corriere della Sera – temo che molti cattolici non credano affatto nell’aldilà. La resurrezione è rimasta più nella liturgia che nella vita reale dei cristiani”.

Chiusura dedicata all’inferno, per cui l’anziano uomo di Chiesa ammette di credere: “Sì, ci credo, e oggi molto più di un tempo”, prima di tutto per l’insistenza di Gesù circa la punizione eterna per chi segue il male, e secondariamente per via di una frase di Papa Wojtila secondo cui l’espressione del teologo von Balthasar, che aveva detto che l’inferno fosse vuoto, non andava mai citata dalla Curia “in realtà l’Inferno esiste ed è popolato”.