LA DURISSIMA LETTERA DEL CARDINALE ROBERT SARAH CONTRO IL DOCUMENTO DEL VATICANO SULLE COPPIE GAY

Nel condannare il documento “Fiducia supplicans” il cardinale Robert Sarah non usa mezzi termini: «non ci opponiamo a papa Francesco, ma ci opponiamo fermamente e radicalmente a un’eresia che mina gravemente la Chiesa, Corpo di Cristo, perché contraria alla fede cattolica e alla Tradizione». È dentro una lunghissima lettera scritta il giorno dell’Epifania – e pubblicata integralmente dal blog di Sandro Magister “Diakonos.be” – che si legge la ferma opposizione alla decisione del Dicastero per la Dottrina della Fede che ancora molto divide il mondo ecclesiale in merito al via libera delle benedizioni per le coppie gay. Il documento “Fiducia Supplicans” del prefetto cardinale Fernandez, firmato da Papa Francesco, è stato di recente “decodificato” dallo stesso Vaticano per provare a rispondere alle varie polemiche sorte nella Chiesa, specie dalle diocesi africane che mal hanno digerito l’invito a benedire le unioni omosessuali: il documento pubblicato il 4 gennaio ha ribadito che «il testo di Fiducia Supplicans non cambia la dottrina del matrimonio», specificando quali sia l’iter esatto da seguire.



«Devo ringraziare le conferenze episcopali che hanno già fatto quest’opera di verità, in particolare quelle del Camerun, del Ciad, della Nigeria, di cui condivido e faccio mie le decisioni e la ferma opposizione alla dichiarazione Fiducia supplicans», scrive il cardinal Sarah nella lettera intitolata “Messaggio di Natale”. Il prelato 78enne, originario della Guinea, è stato chiamato a Roma da San Giovanni Paolo II nel 2001 e creato cardinale da Benedetto XVI nel 2010, nominato subito prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti (da cui si è dimesso il 20 febbraio 2021 per limiti d’età, dopo però alcune divergenze con il magistero di Papa Francesco). Pur riconoscendo sempre piena fiducia e obbedienza nel Santo Padre Francesco, Sarah è stato uno dei 5 cardinali ad aver sottoscritto i “dubia” nell’estate 2023 su alcuni temi delicati della dottrina ecclesiale messi – secondo la loro posizione – in discussione da alcune scelte del Vaticano. «Proprio la confusione, la mancanza di chiarezza e di verità e la divisione hanno turbato e oscurato la festa di Natale di quest’anno. Alcuni media asseriscono che la Chiesa cattolica incoraggia la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso. Mentono. Fanno il lavoro del divisore. Alcuni vescovi vanno nella stessa direzione, seminano il dubbio e lo scandalo nelle anime dei fedeli pretendendo di benedire le unioni omosessuali come se fossero legittime, conformi alla natura creata da Dio, come se potessero condurre alla santità e alla felicità umana», scrive ancora il card. Sarah nella lettera aperta contro la decisione “Fiducia Supplicans”.



BENEDIZIONE COPPIE GAY? ECCO PERCHÈ È UN’ERESIA SECONDO IL CARD. SARAH

Secondo il prelato considerato tra i più eminenti teologi conservatori e prosecutore della teologia di Joseph Ratzinger, il testo sulla benedizione alle coppie gay non fa che generare «errori, scandali, dubbi e delusioni». I vescovi attaccati dal card. Sarah, scrive ancora, «ignorano o dimenticano il severo monito di Gesù contro coloro che scandalizzano i piccoli: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare” (Mt 18,6)». Ebbene, la recente dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, pubblicata con l’approvazione di papa Francesco, non avrebbe saputo correggere questi errori e fare opera di verità secondo Sarah: «Di più, con la sua mancanza di chiarezza, non ha fatto che amplificare la confusione che regna nei cuori e alcuni addirittura se ne sono impadroniti per sostenere il loro tentativo di manipolazione».



Secondo il cardinal Sarah quest’opera di “divisione” e “confusione” è opera del maligno, del diavolo: «“Con il diavolo non si discute!”, ha detto papa Francesco. “Non si negozia, non si dialoga; non lo si sconfigge trattando con lui, è più forte di noi. Il diavolo lo sconfiggiamo opponendogli con fede la Parola divina. In questo modo Gesù ci insegna a difendere l’unità con Dio e tra di noi dagli attacchi del divisore”». Sarah utilizza la logica di Bergoglio per spiegare il perché non lo convinca affatto – e con lui anche molti vescovi dell’Africa, oltre al cardinale Müller – il testo Fiducia Supplicans: «L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso», scrive Sarah citando le Sacre Scritture e concludendo come, seppur la sua genesi psichica «rimane gran parte inspiegabile», tale tipo di relazione omosessuale «è grave depravazione. La Tradizione ha sempre dichiarato che ‘gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati’». Ebbene, secondo Sarah qualsiasi approccio pastorale che non richiamasse questa verità oggettiva «verrebbe meno alla prima opera di misericordia che è il dono della verità». Il testo crea divisioni e scandali, rischia di portare avanti eresie e portare ulteriori divisioni nella Chiesa: una bocciatura sotto tutti i punti di vista quella manifestata dal cardinale guineano citando Benedetto XVI, «Ratzinger ha sottolineato che la nozione matrimonio omosessuale “è in contraddizione con tutte le culture dell’umanità che si sono succedute fino ad oggi e significa quindi una rivoluzione culturale che si oppone a tutta la tradizione dell’umanità fino ad oggi”. Io credo che la Chiesa d’Africa ne abbia una viva coscienza. Essa non dimentica la missione essenziale che gli ultimi papi le hanno affidato». L’invito di Sarah è che l’opposizione alla Fiducia Supplicans non sia una “guerra a Papa Francesco” ma un servizio di verità per la Chiesa, e che si possa a questo punto «incoraggiare le altre conferenze episcopali nazionali o regionali e ogni vescovo» a contrastare tale documento.