Secondo il cardinale Sarah la libertà religiosa è minacciata anche in Occidente
Il cardinale Robert Sarah ha recentemente rilasciato un’intervista per l’emittente EWTN News, lanciando un preoccupante allarme in merito alla libertà di culto. A suo dire, infatti, “la libertà religiosa è minacciata anche in Occidente“, seppur qui non assuma le fattezze della persecuzione propriamente intesa. “Spesso non si tratta di una minaccia palese”, ha spiegato, “o di odio per la fede, ma di un pregiudizio implicito contro il cristianesimo”.
“La libertà religiosa”, sostiene ancora il cardinale Sarah, “non deve essere data per scontata, compromessa o trascurata“, ma ora più che mai è importante “riunirci per la Santa Messa e per ricevere Nostro Signore nell’Eucarestia”. Tanti i temi toccati dal cardinale durante la sua intervista per EWTN News, e tra questi anche le recenti limitazioni alla libertà di culto dovute alle restrizioni per il contenimento del coronavirus. “Restrizioni draconiane” che hanno dimenticato l’Eucarestia, “fonte e culmine di una vita cristiana” e che sono state accettate a testa bassa dai fedeli. “L’adattamento”, ha continuato, “a volte è necessario” ma in caso di altre pandemie a suo avviso è importante che ci sia “un dibattito su come affrontare al meglio il problema in relazione alla celebrazione dell’Eucarestia”.
Cardinale Sarah: “La società moderna si è dimenticata di Dio”
Secondo il cardinale Sarah, insomma, “l’importanza della nostra adorazione di Dio non può mai essere dimenticata o trascurata” nei dibattiti pubblici, al centro “della democrazia liberale”. Democrazia che secondo il cardinale non deve trascurare la fede e le sue questioni, mentre il grande problema della società moderna è proprio questo, “Dio è stato dimenticato“.
“Viviamo tutti come se Dio non esistesse”, ha spiegato il cardinale Sarah nella sua intervista a EWTN News, “la confusione è ovunque e troppi ridurrebbero le nostre vite, il significato stesso delle nostre vite, all’individualismo assoluto e alla ricerca del piacere fugace”, mentre per i credenti l’unica salvezza è il ritorno “alle basi della fede”. E lui sostiene anche di avere un missione fondamentale per sovvertire questa tendenza. “Incoraggerò che la liturgia diventi sempre più sacra, più santa e silenziosa, perché Dio tace e noi lo troviamo nel silenzio, nell’adorazione. Possiamo mostrare alla gente la bellezza, essere riverenti e tacere nella liturgia, in cui si approfondisce il nostro incontro con Cristo [che] può cambiare davvero la nostra vita”.