IL COMITATO NAZIONALE CEI VERSO IL SINODO: I LAVORI CON IL CARDINALE ZUPPI
Nel weekend a Roma si è tenuto il Comitato Nazionale del Cammino Sinodale organizzato dalla CEI e guidato nei lavori dal cardinale Matteo Maria Zuppi: una due giorni in cui iniziare a porre le basi sull’ultima fase del Sinodo sulla Sinodalità che attende l’intera cristianità dal 2 al 27 ottobre 2024. L’unità delle Chiese in Italia si sono dunque riunite con la guida della Conferenza Episcopale Italiana per lavorare sulla bozza dei “Lineamenti”, in via di presentazione al Consiglio Episcopale Permanente di settembre 2024 per l’approvazione finale.
L’apertura dai lavori ieri con la Santa Messa celebrata dal Presidente CEI ha visto oggi l’aggiungersi delle varie riflessioni di Zuppi in merito ai lavori del Comitato Nazionale per il Cammino sinodale: «serve trovare gli strumenti per rendere realtà il sogno di una Chiesa missionaria». Una Chiesa in uscita, verso le periferie (come ricorda Papa Francesco fin dall’inizio del suo Pontificato) e che possa al contempo incarnare una realtà «accogliente, aperta, snella e capace di camminare con le persone».
IL CAMMINO SINODALE IN ITALIA E L’ULTIMA FASE IN VATICANO: LE PROSSIME DATE
Quanto richiesto ancora – dopo l’Assemblea Nazionale CEI prima dell’estate – è che la Chiesa italiana, in unità con la Santa Sede e le altre Conferenze episcopali, sia «umile» e «missionaria». Nel chiudere il Comitato Nazionale per il Cammino verso il Sinodo, il cardinale Zuppi ha ringraziato tutti i partecipanti per l’intenso lavoro svolto finora, aggiungendo «Guardiamo con coraggio al futuro della Chiesa e del mondo per annunciare la presenza del Signore che rende piena la vita delle persone».
Non solo parole “di miele”, dal Presidente CEI nonché arcivescovo di Bologna è giunto anche l’ammonimento circa la “tentazione” su quel “narcisismo d’autore” che è uno dei principali nemici della sinodalità cristiana. Secondo il Card. Zuppi, l’essere narcisisti per gli uomini e le donne di Chiesa significa «contrappone l’uno all’altro, vuole mettere uno al di sopra dell’altro e umilia la comunione, premessa e frutto della sinodalità». All’interno dei lavori sui “Lineamenti”, informa il comunicato della CEI al termine del Comitato Nazionale, sono state formalizzati alcuni cardini base da cui ripartire verso la fase finale del Sinodo: sono 5 e riguardano formazione; corresponsabilità; linguaggio, comunicazione e cultura. Il testo preparato dal Comitato è un sunto, uno spunto per poter meglio focalizzare le grandi urgenze e le problematiche esistenti per la Chiesa italiana oggi.
L’orizzonte è e resta sempre quello missionario, di una Chiesa che “esca” verso le genti per poter incontrare l’umanità in tutte le proprie domande ed esigenze: «la questione fondamentale non è cosa deve cambiare nel mondo, ma cosa deve cambiare in noi perché le comunità siano più trasparenti al Vangelo», così ha spiegato durante i lavori del Comitato il presidente del Comitato Nazionale per il Cammino sinodale, Mons. Erio Castellucci (attuale Arcivescovo di Modena-Nonantola). Come ha spiegato invece di recente il Card. Zuppi nell’intervista ad “Avvenire” sul futuro prossimo della Chiesa sinodale, la salute attuale delle nostre chiese dipendono giocoforza dalla salute spiritale di ciascun fedele cristiano in quanto la Chiesa è prima di tutto comunità: «Lo siamo ancora troppo poco e una proposta individualista ha allontanato tante persone dalla Chiesa. Sento però anche tanta passione e tante energie positive, tanta cura per la fragilità». Ricordiamo che in termini generali, la seconda e ultima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi – convocata da Papa Francesco ormai diversi anni fa – si concluderà in Vaticano dal 2 al 27 ottobre prossimi, con l’arrivo di centinaia di vescovi da ogni parte del mondo riuniti in un ritiro spirituale già dal 30 settembre 2024.