La violenza e la guerra uccidono l’umanità e spengono la vita. Questo è uno dei tanti pensieri espressi dal cardinale Matteo Zuppi nel messaggio di auguri natalizi alla Diocesi. Il vescovo di Bologna e presidente della Cei ha sottolineato come il Natale accenda la speranza e restituisca l’umanità: “Preghiamo tanto per la pace e scegliamo anche noi di essere operatori di pace con tutti coloro che incontriamo, e anzitutto con noi stessi, sentendo l’amore di Cristo e restituendo la luce che illumina la notte, aiutando con il nostro amore tutti coloro che sono nella sofferenza, nel buio, nella solitudine e nella difficoltà”.



Zuppi ha ricordato come i pastori di notte videro una grande luce e si misero in cammino non cercando nulla di grande. “Non trovarono qualcosa di imponente ma la cosa più piccola: un bambino”, ha spiegato: “Era in un luogo fuori da quelli ordinari, un luogo povero, per certi versi insignificante, perché pieno del vero significato della vita. Ecco il senso del Natale: la luce che viene tra gli uomini per accendere i loro cuori e perché diventino loro stessi luce di speranza e di umanità”.



Zuppi: “Costruzione della pace è affare di tutti”

Ospite dell’evento per la pace in Ucraina in programma oggi a Bari, invece, il cardinale Zuppi ha tenuto a precisare che la pace è affare nostro e comincia nel cuore di ciascuno.  “Il Bambino Gesù, che tra qualche giorno accoglieremo, è il segno della speranza, la luce che rischiara le tenebre dell’egoismo, della violenza e della guerra. Di tutte le guerre”, l’analisi del presidente della Cei. Cerchiamo la forza per spezzare le catene del male nella tenerezza e nella debolezza di quel Bambino, è sbagliato pensare che la pace non si affare nostro: “La pace comincia nel cuore di ciascuno; comincia da me, da te, da noi, fino ad arrivare alle sfere della politica e della diplomazia”. E ancora, sulla pace: “La pace è un seme di amore, irriducibile, perchè non c’è vita senza pace. E’ affidato a noi. Dipende da noi: non prediamocela con Dio! Lui la pace l’ha pagata a caro prezzo. Adesso dipende solo da noi. E’ un seme: contiene già tutta la pace, ma deve crescere. Cristo, principe della pace, vieni! Vieni a illuminare chi vive nelle tenebre”, riporta l’Ansa.

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