“IL PAPA MI HA DETTO DI NON PERDERE IL BUONUMORE”: PARLA IL CARDINAL ZUPPI
Arrivando in Sardegna per presenziare alla Pastorale del Turismo organizzata dalla Diocesi di Nuoro e Lanusei, il nuovo Presidente della CEI Cardinal Matteo Maria Zuppi ha voluto raccontare dell’invito mandatogli appena nominato nuovo n.1 dei vescovi italiani direttamente da Papa Francesco: «mi ha detto di non perdere il buonumore e di mettercela tutta. Papa Francesco si è raccomandato che la CEI risponda alle necessità della Chiesa e della città degli uomini, che non vi va per sé stessa ma sia agile e snella per rispondere ai bisogni». Intervistato da “La Nuova Sardegna”, l’arcivescovo di Bologna affronta diversi temi “caldi” della nostra quotidianità, a cominciare dalla politica passando per i gravi problemi sociali e finendo con la guerra che imperversa in diverse parti del mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente passando per la più vicina Serbia.
Zuppi ribadisce che la guerra, nonostante sia così tornata in “auge”, è tutt’altro che ineluttabile: «bisogna fare pace ed essere uomini di pace», spiega il cardinale riprendendo l’appello di Papa Francesco, «non far crescere mai l’intolleranza, l’odio, i sentimenti di valenza, quelli che qualche volta sono così diffusi nel digitale al punto che rischiamo di avere un cuore digitale». Secondo l’arcivescovo di Bologna, nella preghiera insegnata da Gesù «c’è una grande dimensione spirituale di essere con chi soffre e chiede la pace». Lo sforzo a cui la CEI richiama di continuo è quello di accogliere e aiutare, ovvero di «creare il più possibile le condizioni per il dialogo e la pace», qualsiasi conflitto sia.
CARD. ZUPPI (CEI): “LA POLITICA, LE ELEZIONI E…”
L’appello per la pace non resta sullo sfondo solo dei problemi internazionali, ma anche per le forti tensioni sociali interne l’impegno della Chiesa è quello di rimanere ancorato ai bisogno del popolo. «Dopo le elezioni si guarda ad una dimensione pratica e concreta», sottolinea nuovamente il Cardinal Zuppi al quotidiano sardo, «la preoccupazione guarda in alto e aiuterà tutti a capire la sfida e affrontarla con attenzione per l’interesse nazionale che è l’interesse di tutti». Si tratta di raccogliere la sfida del PNRR per far fronte agli interventi di cui il Paese necessita, ma non solo: «il PNRR non è soltanto uno spunto ma vuole anche aiutare tutti a guardare e preparare il futuro. Questa è una grande responsabilità», continua l’arcivescovo di Bologna, «comporta questa responsabilità di superare le diffidenze, significa credere e scommettere vincendo la paura e l’incertezza che rischiamo di paralizzare».
Il metodo individuato dal Cardinal Zuppi è quello dell’inizio di Governo Draghi, ovvero la strada del compromesso: l’importante è che sia «al rialzo, è un metodo che tutti, maggioranza e minoranza, devono cercare di applicare nell’interesse del bene comune. È anche una questione di tempo: se ci si impiega troppo, si arriva tardi». L’occasione politica davanti è importante, quasi decisiva: chiosa il Card. Zuppi, «dobbiamo scegliere e decidere quello che avremo o che avranno altri, altrimenti cerchiamo sempre di arraffare quello che si prende oggi. Per questo il momento è importante e riguarda tutti».