L’emergenza internazionale e quella economica, le elezioni in Italia ma non solo: il cardinale Matteo Zuppi a tutto tondo ai microfoni de La Stampa. Il presidente della Cei ha indicato povertà, disuguaglianze, giovani, anziani, ambiente e maternità come le priorità da perseguire.
Nel corso del suo dialogo con il quotidiano torinese, il cardinale Zuppi si augura “che coloro che avranno l’onere e l’onore di governare sappiano esserne all’altezza”, senza però dimenticare il periodo piuttosto complicato per tutti. Il numero uno della Cei si pone “con rispetto” nei confronti della Meloni, probabile prima premier donna d’Italia: “È un momento difficile per tutti. Richiede una discussione consapevole. Anche la necessaria dialettica tra maggioranza e opposizione non può non tenere conto di questa sfida. E quindi dell’interesse nazionale, che deve prevalere sull’interesse di parte”.
CARD. ZUPPI: “NON TEMO IL RITORNO DEL FASCISMO”
La Chiesa eserciterà la sua influenza “innanzitutto perché tutti, a cominciare dai più deboli, siano protetti, nella convinzione che solo insieme se ne esce”, ha proseguito Zuppi, promettendo uno sguardo attento e severo circa le scelte del nuovo governo. Dispiaciuto per la caduta di Mario Draghi, il presidente della Cei spera che Italia e Europa valorizzino la sua visione, competenza e autorevolezza: “In considerazione di quanto ha saputo difendere l’Europa da manovre interessate e discutibili, ingiustificate. Il suo metodo rappresenta una grande indicazione per affrontare difficoltà così gravi per tutti”.
Zuppi ha ribadito non temere un ritorno del fascismo e della democrazia traballante, rimarcando che oggi il fascismo è un’altra cosa: “È quello “eterno” descritto da Umberto Eco: è un insieme di dinamiche come la violenza, le forze occulte tra cui le mafie, la speculazione, l’incapacità di incontrare l’altro, la logica del più forte, l’interesse personale e di gruppo”.