L’APPELLO DEL CARD. ZUPPI PER LA PROPOSTA DI PACE DALL’EUROPA

È nitido e netto l’appello dell’arcivescovo di Bologna, Cardinale Matteo Maria Zuppi, in merito alla guerra in corso ormai da un anno tra Ucraina e Russia: «La politica deve registrarsi sulla volontà così consistente di tante associazioni. E c’è un discorso da fare sull’Europa: la richiesta di pace deve partire da lì». Lo dice il n.1 della CEI nell’intervista al “Fatto Quotidiano”, rispondendo alla contestazione del giornale diretto da Marco Travaglio in merito al fatto che il «cattolico Governo Meloni» continua a sostenere militarmente l’Ucraina (posto che già oggi il Ministro degli Esteri Tajani ha fatto intuire che occorre prudenza prima di inviare ulteriori armi che possano alimentare invece che frenare il conflitto, ndr).



«Anche Draghi l’aveva fatto. L’avvertenza della Chiesa è che la legittima difesa abbia un analogo investimento nello sforzo per imporre il dialogo. E poi attenzione alla logica del riarmo: può portare dove non si vuole», sottolinea il Card. Zuppi che richiama alla necessità della pace prima di ogni possibile altra logica bellicistica o di potenziale riarmo. «La Chiesa sta dalla parte della pace e ciò esige un cambiamento a tutti: il Papa ha chiesto al Presidente della Federazione Russa di cessare il fuoco e a quello dell’Ucraina di accettare delle proposte giuste». La tregua però non c’è stata e le distanze sembrano essere ancora siderali tra le parti: «Il Papa ha sempre fatto presente la sua passione per trovare le vie di una soluzione del conflitto. Non si è abituato alla guerra. Ed è come se ci trasmettesse l’impazienza della pace. Dobbiamo tessere un’altra Helsinki, per garantire un nuovo equilibrio a quell’area».



CARDINALE ZUPPI: “BENEDETTO XVI, CHIAREZZA DELLA FEDE”

L’intervista al “Fatto Quotidiano”, oltre a richiamare i temi della pace e contro la logica del riarmo che possa accendere ancora di più la guerra in Ucraina (piuttosto che spegnerla come ognuno desidera, ndr) mette il Cardinale Zuppi nell’ideale posizione di ricordare da vicino il Pontefice Benedetto XVI appena celebrato solennemente con i funerali in Piazza San Pietro (da oggi è possibile visitare la tomba di Papa Ratzinger nelle Grotte Vaticane). «Papa Benedetto XVI ha amato e servito sempre con rispetto e gratuità la Chiesa, da umile lavoratore nella vigna, difendendola dalla sporcizia, ma sempre cercando il suo contrario che è la giustizia della misericordia», riflette l’arcivescovo che prima di Natale ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Bologna.



Benedetto XVI, secondo il Card. Zuppi, era un fervente credente nella vita eterna: «Ha sempre detto che la vita non è un cerchio che si chiude, ma una linea che tende alla sua pienezza». Il Presidente dei vescovi italiani cita poi la lettera scritta poche settimane fa dallo stesso Papa Emerito, dove Ratzinger sottolineava «ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita, anche se nel guardare indietro alla mia esistenza posso avere tanto motivo di spavento e di paura sono comunque con l’animo lieto, perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto ma un fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze, perciò in quanto giudice è anche mio avvocato». Ecco, conclude Zuppi, tutti dovremo ringraziare il Signore «per il dono del suo pensiero, per la chiarezza della sua fede, per la sua semplicità e onestà personale».