Attorno all’ex cardinale Angelo Becciu si consuma anche uno scontro giornalistico. Quello che vede Libero contrapposto a L’Espresso, che annunciò le dimissioni del prelato ben 7 ore e 50 minuti prima dell’incontro dello stesso con Papa Francesco. Vittorio Feltri scrive di aver scoperto le “pistole fumanti”, depositate al Tribunale di Sassari da parte dell’avvocato Natale Callipari con la richiesta di risarcimento di 10 milioni di euro nei confronti dell’Espresso. Il direttore di Libero fa un passo indietro, fino al 24 settembre. Poco prima dell’incontro un collaboratore di Becciu gli avrebbe riferito di un articolo dell’Espresso con accuse contro di lui. Becciu avrebbe risposto di non avere nulla da temere, così ha tenuto comunque udienza con Papa Francesco, che era al corrente delle accuse. Quando però è tornato a casa ha trovato il messaggio di un amico, da cui apprendeva che il Bollettino Vaticano aveva annunciato le sue dimissioni da prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi con la revoca dei diritti di cardinale. Il direttore di Libero si chiede allora come sia possibile che quell’articolo sia arrivato in tempo per l’udienza che era stata fissata da tre giorni?



“DIMISSIONI BECCIU RIVELATE DA ESPRESSO PRIMA CHE AVVENISSERO”

Ancor più interessante è la versione di Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, che a Omnibus il giorno dopo quella rivelazione disse «che le dimissioni di Becciu in realtà coincidevano col fatto che alcune delle prime copie stampate dall’Espresso in tipografia erano scomparse». Quindi, sarebbero arrivate a Papa Francesco. Come sia accaduto non è chiaro, ma Vittorio Feltri sulle colonne di Libero fa notare che L’Espresso viene stampato nella notte tra mercoledì e giovedì a Oricola, in provincia dell’Aquila. Ancor più strabiliante è quanto accaduto dopo e ricostruito dal direttore di Libero. La pagina per l’articolo sulle dimissioni del cardinale Becciu e le carte dello scandalo era stato creato il 24 settembre, un giorno prima dell’effettiva pubblicazione dell’articolo. «Era in grado di annunciare le dimissioni di Becciu, prima ancora che il Papa fosse informato delle accuse e le avesse ottenute dal costernato cardinale», tuona Feltri sulle colonne del giornale che dirige. Il sospetto allora è che si sia trovato un alto profilo per dimostrare che in Vaticano si fa pulizia, ma Feltri va oltre: «Si è voluto eliminare un possibile futuro papabile o comunque un grande elettore sgradito? Mah».



CHI HA INCASTRATO IL CARDINALE BECCIU?

D’altra parte, va tenuto conto del fatto che il Papa non ha né approvato né spinto per un avviso di garanzia. Inoltre, il cardinale è stato invitato a comparire come “persona informata sui fatti”, ma non si è presentato. Gli è stato ordinato di non farlo, spiega Libero, perché certi versamenti finiti nel mirino sarebbero stati autorizzati dall’alto e versati a rapitori per liberare persone in ostaggio. Intanto Vittorio Feltri si interroga sulle “gole profonde”, su coloro che hanno usato L’Espresso per “fare fuori” il cardinale Becciu. «Quella costruita dall’Espresso è una montatura ridicola se non fosse tossica», scrive il direttore di Libero, il quale aggiunge che le accuse sono state smontate nelle 74 pagine della citazione e assicura che domani ci saranno nuove rivelazioni sul caso.

Leggi anche

"Due bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu"/ Il Tempo svela gli intrecci con il caso dossieraggio