Chi era il Cardinale MartiniCarlo Maria Martini

è stato un cardinale, arcivescovo cattolico, teologo, biblista e docente italiano. Classe 1927, cominciò a mostrare la propria vocazione quando aveva solo 9 anni. A 17 anni entrò dai Gesuiti ed è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Grande personalità, il Cardinale Martini è stato uno dei personaggi più importanti della Chiesa ed è rimasto sempre legato alla famiglia. A casa lo chiamavano tutti “Carluccio” come ha svelato la sorella Maria Stefania in un’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera. Colto sin da bambino dalla vocazione cristiana, nel 1944 decise di entrare in seminario.



Il Cardinal Martini dedicò tutta la sua vita alla Chiesa e alla religione, ma non pensò mai di diventare Papa. «Non voleva assolutamente. Lei se lo ricorda al funerale di Wojtyla, alla vigilia del conclave del 2005? Arrivò zoppicando, appoggiato a un bastone nodosissimo. Non gli avevo mai visto un bastone così in vita sua. Si sedette a San Pietro e lo appoggiò davanti, ostentandolo in mondovisione il più possibile. Era il suo modo di dire: “Non votatemi”», le parole della sorella Maria Stefania al Corriere della Sera.



Come è morto il Cardinale Martini

Capire come è morto il Cardinal Martini è in realtà risposta molto semplice: l’ex Arcivescovo di Milano ha combattuto per anni contro il Morno di Parkinson, Una malattia con cui ha convissuto per circa sedici anni e che non ha mai nascosto. Il Cardinale, infatti, era solito parlare apertamente della malattia e partecipava spesso a convegni sul Morbo di Parkinson. Il Card. Martini è morto circondato dall’affetto dei suoi cari il 31 agosto 2012. Quel giorno è stato ricordato così dalla sorella Maria Stefania al Corriere della Sera:

«I miei figli, Giulia e Giovanni, mi mandarono a chiamare. Gli tenevo la mano, ma non era più cosciente. Ha avuto una bella morte; troppo affollata, però. Il soggiorno era pieno, in camera sua erano in dodici. Ricordo un’orribile coperta peruviana in pile, ricamata a farfalle e fiori. Era il 31 agosto e proprio non serviva. Gliel’aveva messa addosso una suora, temo per farla a pezzetti da diffondere come reliquie. Ma io avrei preferito un lenzuolo bianco e un cuscino morbido, come quello che tanto tempo prima gli aveva portato la nostra mamma. Come nell’iconografia della morte dei santi».