E’ morto il cardinale brasiliano Eusebio Scheid, noto per le sue “battaglie” nei confronti dell’ex presidente verdeoro Lula, accusato più volte di essere un cristiano non coerente. E’ deceduto nelle scorse ore a 89 anni a causa di alcune complicazioni fisiche susseguenti un’infezione da coronavirus. Come scrive Il Messaggero, si tratta di una persona che amava parlare senza troppi timori, anche a costo di apparire una figura scomoda e controcorrente. Scheid, ad esempio, lo si ricorda anche quando, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, “sponsorizzò” un cardinale di colore, africano, dichiarazione che venne interpretata come un sostegno nei confronti di Francis Arinze, porporato che all’epoca guidava la congregazione del culto divino.
Ma come detto in apertura, Eusebio Scheid fece un gran parlare di se soprattutto dopo le sue dichiarazioni su Lula, quando tra l’altro il presidente era all’apice della sua popolarità. Ne nacque un mezzo caso diplomatico, poi fu il cardinale Hummes, grande amico di Lula, a ricomporre la ferita, descrivendo lo stesso presidente come un fedele che cammina sulla sua strada ma con una fede un po’ a modo suo.
CARDINALE ESUBEIO SCHEID MORTO PER COVID: DIVENNE CARDINALE NEL 2003
Il Papa ha espresso il suo cordoglio per la morte del cardinale brasiliano, Eusebio Scheid, definendolo “pastore zelante e generoso”, e cordoglio è giunto anche da tutta la chiesa brasiliana. Il cardinale era stato nominato primo vescovo di São José dos Campos nel 1981, e lì vi era rimasto per dieci anni, fino al 1991, quando venne poi trasferito presso l’arcidiocesi di Florianópolis (Santa Catarina). Altri dieci anni dopo, nel 2001, era stato nominato arcivescovo di Rio de Janeiro dal compianto papa Giovanni Paolo II, mentre divenne cardinale il 21 ottobre del 2003, due anni dopo. I motivi ufficiali del decesso non sono stati resi noti, ma la stampa brasiliana parla praticamente con certezza di covid.