Franco Caridini, docente di Storia medievale, ex dcda Rai ed anche giornalista fondatore della rivista “Percorsi”, ha recentemente parlato con il Fatto quotidiano dell’attualità politica italiana, senza farsi troppi problemi a sparare a zero su tutti. “Per Giorgia Meloni i guai sono appena iniziati. E di Elly Schlein si scoprirà presto il bluff. È tutta cipria”, secondo il docente, e presto entrambe le leadership, che ritiene essere “deboli”, mostreranno la loro reale faccia.



Cardini ci tiene a dirlo, “Meloni ha fatto bene a prendere il treno al volo. [Ma] purtroppo è costretta a governare con una squadretta di gente un po’ scombiccherata”. Ritiene che la premier sia “furba e brava”, oltre che piacere ad una buona fetta di persone “perché si è completamente adagiata sotto la coperta americana, nel più completo e (per chi è di destra) demoralizzante destino verso la servitù”, prendendo al volo il carro “delle amicizie importanti”. Franco Cardini, però, in merito alla deriva americaneggiate assunta da Giorgia Meloni si chiede se “non sa che gli Usa sono il più fiero avversario dell’Unione Europea?”.



Cardini: “Schlein? Un bluff borghese”

Parlando ancora di Giorgia Meloni, Cardini ci tiene a precisare che il suo più grosso problema è che ha “un partito inguardabile, una compagnia di giro di secondo e terzo livello. E se anche lei, come Cutro dimostra, scivola sul terreno più insidioso (..) allora la luna di miele mi pare consumata”. Si augura che “nelle strade e nelle piazze d’Italia si metta in scena sempre questa stanca liturgia dell’antifascismo. Gli italiani ne hanno così tanto le tasche piene che hanno votato persino Giorgia”.

Mentre parlando della nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, Cardini pensa che sia “figlia legittima di Emma Bonino non di Enrico Berlinguer. È estranea alla storia del Pci e anche a quella dei cattolici democratici” con l’esito che “guida un partito che non conosce, è fuori da quel mondo ed è connessa funzionalmente ai bisogni dei ceti abbienti”. Non usa mezzi termini neppure per lei, “mi pare il nome perfetto della borghesia metropolitana, quell’élite che trova ristoro culturale nei diritti civili e chiede un nuovo e più grande partito radicale”. Sugli esiti dell’esperienza di Schlein, Cardini è sicuro che quando il PD “dovrà dire qualcosa sull’Ucraina” diverso dai dispacci degli USA, succederà “il casino“.