CARDINI: “UE NON È SOVRANA, DIPENDE DALLA NATO”
«La guerra non è cominciata con Putin ma c’era già prima in Ucraina! C’erano già i bimbi in fuga, ma nessuno ne parlava»: come sempre con posizione “non allineata”, lo storico e saggista Franco Cardini è intervenuto nell’ultima puntata di “Zona bianca” parlando della situazione assai delicata di guerra tra Russia a Ucraina.
Interpellato in merito al fatto se l’Occidente debba farsi qualche “esame di coscienza”, la risposta del professore e storico come sempre spiazza la normale (e banale) comunicazione tv in questi lunghi giorni di guerra: «parlare di torti o di ragione è sempre emozionale. […] Non mi interessa stabilire il giusto l’ingiusto, perlomeno non a questo livello. Io parlerei meno di posizioni morali e più di fatti». Secondo Cardini ci sono alcuni fatti importanti e determinanti, a partire dall’Europa: «Come sapete se si entra dell’Unione Europea si entra automaticamente anche in un sistema di difesa misto europeo ed extraeuropeo che ha però attenzione gli altri comandi, tutti in un paese che non è europeo». Il saggista ammette di non avere particolare simpatia per i sovranisti, ma ragiona per paradosso: «se però fossi un sovranista europeista, categoria che non esiste (forse anche augurabile che non esiste) io sarei un po’ preoccupato perché saprei che il mio paese l’Europa, non è del tutto libero di decidere a livello militare e quindi fatalmente né a livello diplomatico né a livello politico».
“MISSILI NATO HANNO PROVOCATO LA RUSSIA”: PARLA IL PROF. CARDINI
Lo storico Franco Cardini, collegato da Parigi con la trasmissione di Rete 4, cita l’ultimo saggio del giovane studioso dell’Università Campus di Lucca, il professore Alessandro Bellini, nel quale viene messo in fila il numero delle basi che la Nato e gli Stati Uniti tengono in Italia. «Basi che qualche volta sono anche dotate di missili nucleari, nonostante la Costituzione italiana a riguardo sia piuttosto sul negativo. Queste basi superano ampiamente il centinaio», ribadisce lo storico in disaccordo con la platea di invitati e ospiti che invece condannavano senza se e senza ma l’invasione russa dell’Ucraina. «Noi non siamo totalmente sovrani e dipendiamo dalla Nato, a livello militare e quindi diplomatico», reagisce veemente Franco Cardini, ponendo il seguente ragionamento, «Abbiamo provocato Putin? No, è che da un paio di decenni la Nato fa di tutto ad avanzare verso Oriente e verso Nord-Est. Questo non può piacere a Putin e nemmeno al popolo russo: non può piacere una linea di missili nucleari quasi ai propri confini». Rispondendo alle critiche lanciate dalla parlamentare Pd Simona Malpezzi, Cardini ribatte «Si parla delle pretese di Putin, bene mettiamole sul tavolo delle trattative: in questo discorso nostro in Occidente c’è un convitato di pietra che è Usa e Nato». A dare particolare fastidio in questi mesi per lo storico e saggista è «L’unanimismo che interessa politici europei e mass media», definito da Cardini come «pericolosissimo: l’Ucraina oggi appare tutta compatta contro Putin e sono solidale con loro, ma l’Ucraina esce da una situazione di conflitti che hanno rasentato la guerra civile dal 2004 ad oggi. Dal 2008 la linea della Nato prima con la Georgia e poi con l’Ucraina sta cercando di provocare la Russia con i suoi missili».