Nell’autunno del 2023 potrebbe esserci una notevole carenza di antibiotici. Il reperimento di farmaci contenenti amoxicillina, in particolare, sta diventando sempre più complesso. È per questo motivo che, come riportato da Quotidiano Sanità, l’Ema sta discutendo il da farsi. Il consiglio di amministrazione è stato aggiornato sugli sforzi in corso del gruppo direttivo esecutivo e, dall’ultima riunione, è emersa la necessità di attuare fin da ora dei provvedimenti risolutivi.



Il rappresentante permanente del consiglio di amministrazione, in tal senso, ha incoraggiato gli Stati membri dell’UE a prendere in considerazione delle flessibilità normative a livello nazionale in modo da consentire la distribuzione di medicinali che finora potrebbero non essere stati autorizzati negli Stati membri ma altrove sì. Un modo per ridurre la carenza di determinati farmaci, ovvero quelli più diffusi nei diversi Paesi.



Carenza antibiotici in autunno 2023? Le mosse dell’Ema

Le autorità di regolamentazione dell’UE hanno incontrato inoltre le principali parti coinvolte nella catena di approvvigionamento di amoxicillina per fornire un supporto normativo per aumentare la capacità produttiva ed evitare la carenza di antibiotici che potrebbe verificarsi nell’autunno del 2023. Anche l’Ema, in collaborazione con l’Autorità di risposta alle emergenze sanitarie e alla preparazione (DG Hera) della Commissione europea, collaborerà con i maggiori produttori, offrendo loro le previsioni della domanda per un gruppo di farmaci considerati “critici”.



Le responsabilità in tal senso sono numerose. È per questo che le autorità in azione sono numerose. Un nuovo organo esecutivo, il Medical Devices Shortages Steering Group (Mdssg), ad esempio, si è riunito per la prima volta lo scorso 15 marzo. Il ruolo del gruppo è quello di coordinare le azioni urgenti nell’UE relative alla gestione delle questioni relative alla domanda e all’offerta di dispositivi medici critici durante le emergenze di salute pubblica.