Non può certo essere la soluzione radicale del problema ma è sicuramente un primo tentativo con cui una Regione prova a contrastare la preoccupante (per il futuro prossimo) carenza di medici tra ospedali e ambulatori. La Lombardia fa da apripista e dà il via libera a 2000 medici specializzandi da mandare in corsa per sopperire ad alcune carenze di personale che iniziano a scorgersi tra i diversi pensionamenti e lacune annose che vengono da mancanza di iscrizioni alle Università nei decenni precedenti: per i vertici della Regione Lombardia il provvedimento innovativo non si tratta di un effetto del “decreto Calabria” – il documento del Governo Lega-M5s che convertito in legge ha consentito lo sblocco delle assunzioni nella sanità calabrese e nel resto delle Regioni – bensì di un primo effetto dell’Autonomia Regionale prevista dalla Costituzione. Già la giunta Fontana aveva cercato di sbloccare il reclutamento degli specializzandi, ma il Governo Gentiloni si era opposto contro tale legge regionale: la Consulta ha però dato ragione alla Lega e al Centrodestra e per questo motivo ora il Governatore Fontana assieme all’Assessore Gallera sono passate dalle parole ai fatti.
CARENZA MEDICINA, LA PROPOSTA DI REGIONE LOMBARDIA
«Il provvedimento adottato oggi dimostra ancora una volta il perché Regione Lombardia insiste nella richiesta dell’Autonomia. Vogliamo essere liberi di fare delle scelte che siano utili per rispondere meglio ai bisogni dei nostri territori e dei nostri cittadini, ma anche al resto del Paese, visto che già altre Regioni hanno espresso la volontà di seguire la strada da noi segnata», ha spiegato ieri in conferenza stampa post-giunta il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. La soluzione adottata precede da un lato di iniziare a rinfoltire le presenze in corsia e al tempo stesso non precludere a nuove assunzioni di medici già formati e specializzati. A differenza di quanto potrebbe sembrare all’opinione pubblica, non è che da domani gli specializzandi lombardi potranno operar e compiere azioni di medici professionisti ma potranno invece sopperire a diverse valutazioni, aiutare le equipe e visitare sotto il controllo di un tutor. Per l’assessore Giulio Gallera «con questa delibera, la Lombardia dà una prima risposta concreta fornendo alle strutture sanitarie che fanno parte della rete formativa, indirizzi per la progressiva assunzione di autonomia operativa e decisionale dei medici in formazione specialistica (persone che hanno già fatto un corso di studio di 6 anni e altri 3 anni di specializzazione)». Tra poche settimane 2.000 specializzandi saranno molto più autonomi e operativi nelle corse dei nostri ospedali: «si tratta di un risultato importante che va nella direzione di garantire cure sempre più adeguate grazie alla presenza di più medici. Tutto ciò, ovviamente, non andrà a discapito dell’assunzione di nuovi medici», conclude l’Assessore che ricorda come tra l’altro questa delibera avrà costo zero in quanto gli specializzandi medici già percepiscono una borsa di studio. A questo indirizzo trovate tutte le novità presentate dalla delibera della Regione Lombardia per iniziare un vero e proprio contrasto alla crisi della Sanità.