Negli Stati Uniti mancano i trattamenti salvavita per le terapie antitumorali, e così migliaia di pazienti vedono razionate le proprie dosi. L’allarme è stato rilanciato dalle pagine del Finacial Times Europe, da cui si apprende che le autorità di regolamentazione statunitensi hanno indicato 14 farmaci oncologici come “in carenza”. Tra questi anche cisplatino e carboplatino, trattamenti chemioterapici generici di prima linea per molti tipi di cancro più comuni.



Julie Gralow, responsabile medico della Società Americana di Oncologia Clinica, ha dichiarato che gli ospedali stanno razionando alcuni trattamenti contro il cancro e i medici hanno dovuto prendere decisioni difficili, come ritardare il trattamento chemioterapico oppure il ricorso a farmaci sostitutivi che potrebbero non essere altrettanto efficaci. I dati citati dal Finacial Times Europe parlano chiaro: sono tra i 100.000 e i 500.000 i pazienti potrebbero essere colpiti dalla carenza di cisplatino e carboplatino, evidenziando l’urgenza di rafforzare le catene di approvvigionamento di trattamenti salvavita contro il cancro.



Carenza trattamenti contro il cancro, allarme USA: “produzione offshore e pressione su prezzi…”

Gli Stati Uniti non sono nuovi alla carenza di trattamenti, non solo quelli salvavita per la cura del cancro. Tuttavia, esperti citati dal Finacial Times Europe hanno affermato che la crescente dipendenza dalle forniture offshore, così come l’aumento della domanda, il consolidamento del mercato e la pressione sui prezzi hanno reso gli Stati Uniti più vulnerabili. Secondo l’American Society of Health-System Pharmacists, sono 301 i farmaci in tutte le aree terapeutiche elencati come “in carenza” alla fine di marzo. Si tratta del numero più alto in quasi un decennio. “Si tratta di una crisi della salute pubblica. Non abbiamo mai visto una carenza come questa“, ha dichiarato al quotidiano Angeles Alvarez Secord, presidente della Società di Oncologia Ginecologica.



La maggior parte delle aziende produttrici di farmaci generici si basa su farmaceutici attivi prodotti in Paesi a basso costo, soprattutto Cina e India. La carenza di cisplatino è legata a problemi di controllo della qualità in una fabbrica in India gestita dalla Intas Pharmaceuticals, che fornisce circa la metà delle forniture statunitensi di tale trattamento. Intas ha cessato la produzione di cisplatino e di carboplatino destinati agli Stati Uniti a seguito di un’ispezione della FDA a dicembre, da cui era emersa una “cascata di fallimenti” nella sua unità di controllo della qualità. Intas e Accord Healthcare, la sua unità statunitense, hanno dichiarato di stare lavorando con FDA su un piano per rimediare alla carenza di questi trattamenti salvavita per i pazienti malati di cancro.