Quattro miliardi di euro: questa è la cifra che il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, rimborserà alle Regioni per l’anno 2020, a sostegno delle spese ingenti sostenute da ogni singola area italiana per fronteggiare un’emergenza pandemica che ha colto tutti di sorpresa e che non può, purtroppo, dirsi ancora conclusa. Una somma importante, senza dubbio, ricavata con un anticipo di tre miliardi dal Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) per il periodo compreso tra il 2021 e il 2027, mentre il miliardo rimanente deriva dalla precedente programmazione (2014-2020).



In particolare, come riporta “Il Sole 24 Ore”, tre dei quattro miliardi di euro, dunque il 75% dell’importo conclusivo, saranno spartiti tra sette regioni in ritardo di sviluppo, quali Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo. Il restante 25% dello stanziamento sarà suddiviso fra tutte le altre regioni dello Stivale. “In questo modo le Regioni torneranno ad avere a disposizione fondi per progetti e investimenti di coesione territoriale, che avevano destinato provvisoriamente alle necessità dovute alla pandemia”, ha spiegato Carfagna.



CARFAGNA, 4 MILIARDI DI EURO ALLE REGIONI: ECCO LA CLASSIFICA DEGLI IMPORTI

Mara Carfagna ha aggiunto altresì che “per la prima volta, oltre alla popolazione e ai fattori di disagio socio-economico, la ripartizione è calcolata anche sulla base di un criterio di premialità per le Regioni che hanno investito al meglio i fondi di coesione 2014-2020, dando di più a chi ha saputo spendere in modo più proficuo”. Come si evince dai dati diramati dal Ministero, tuttavia, il territorio che godrà del bonifico più elevato sarà quello della Sicilia, che riceverà in dote ben 774 milioni di euro, seguita a stretto giro di posta dalla Campania (762 milioni di euro) e, sul gradino più basso del podio di questa speciale graduatoria, dalla Puglia (601). Volgendo invece lo sguardo alle Regioni più sviluppate, spicca il Lazio (195,9 milioni di euro), tallonato dalla Lombardia (185,2). Più staccati in classifica vi sono poi il Piemonte (133,5 milioni di euro), la Toscana (110,9) e l’Emilia-Romagna (107,7). Fanalini di coda le Province autonome di Trento (17,8 milioni di euro) e di Bolzano (11,3) e la Valle d’Aosta (6,4 milioni di euro).

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