Una delle imitazioni più riuscite di Virginia Raffaele è sicuramente quella di Carla Fracci. La comica ha dovuto passare molte ore in sala trucco per riuscire a invecchiare nella maniera giusta e somigliare alla splendida ballerina che oggi ha 83 anni. Come solito ne esce un’interpretazione fatta di eccessi, ma anche di momenti goliardici come quello che l’ha vista nei panni della Fracci al centro di un ballo hip hop che ovviamente poco c’entra con la carriera del personaggio. Virginia riesce poi a conquistare con le sue espressioni che estremizzano quanto visto su chi va a interpretare. Virginia ha avuto la forza di trasformare in una vera e propria arte i personaggi mostrati sul palcoscenico. Intanto sui social network il pubblico fa il tifo per lei dimostrando ancora una volta grande stima. (agg. di Matteo Fantozzi)
Un’imitazione che rimarrà nella storia
L’imitazione di Carla Fracci di Virginia Raffaele rimarrà nella storia del repertorio della nota comica italiana. Il siparietto, con il supporto di Fabio De Luigi, verrà trasmesso nel meglio di Facciamo che io ero… un’altra volta, in onda oggi, lunedì 25 maggio 2020, nella prima serata di Rai 2. Dopo essere stata introdotta dall’ospite, la finta Fracci si lancia in qualche piroetta, mentre sfoggia un outfit castigatissimo e bianco. Certo qualche problema strada facendo, come la gamba che si blocca al momento meno opportuno. Dopo qualche passo con in sottofondo la musica classica, la finta Fracci si trasforma e diventa una perfetta ballerina di hip hop, con tanto di corpo di ballo al seguito. Movimenti più sciolti e ritmici, fra cui spicca anche una brevissima imitazione dei gesti di Totò. Clicca qui per rivedere il video dell’imitazione di Carla Fracci.
Carla Fracci, l’imitazione di Virginia Raffaele: risate e tanti fischi
La seconda parte dell’imitazione di Carla Fracci vede Virginia Raffaele osannata dal pubblico e pronta finalmente a parlare. Con la sua solita eleganza e l’abitudine a muovere le mani in modo sinuoso. “E’ per me un onore partecipare a questa noiosa serata di beneficienza”, dice ridendo con tanto di fischi, “sono contenta di trovarmi nello studio 15 di Città Cine, luogo sagro della storia del cinematografo”. Per la finta Fracci è facile ricordare quel balletto di Checov fatto nel ’58, pieno di entusiasmo e di cui svela un retroscena. “Una mia collega, Galina Una Nova, presa da chissà quale sagra”, sottolinea, “fece un passo più avanti degli altri. Con un Rond de Jambe le spaccai quattro costole. Tre a destra, una a sinistra. Ho sempre trovato la simmetria così banale”. La finta Fracci prosegue preparandosi a ricevere, con onore, le chiavi di Città Cine. Le chiavi ovviamente non le vengono consegnate e la Fracci, infastidita, esce fuori dal suo ‘personaggio’ e si lancia in un “Che ca**o“. Per fortuna l’omaggio c’è: un mazzo di fiori portatole da una giovanissima ballerina.